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Serie A Milan, Albertini: «Closing? Attendiamo speranzosi»

ANSA
L'ex rossonero: «Berlusconi promise di fare del Milan la squadra più forte del mondo e ci riuscì, vediamo, chissà che anche oggi riesca nelle sue intenzioni...»

ROMA - "Bisognerebbe avere la forza di cambiare davvero e non solo di annunciare il cambiamento . Ero ancora calciatore e già si affrontavano questi temi, in altri paesi ci sono federazioni con meno regole, qui ce ne sono tantissime, e poi proroghe, deroghe, cavilli: bisogna avere il coraggio di affrontare la cosa direttamente". Così l'ex giocatore del Milan, Demetrio Albertini fa il punto sulla situazione del calcio italiano, a Italia Nel Pallone su Radio 2: "Tavecchio? Io ora mi sono allontanato dalla politica sportiva, per quello che riguarda me, la mia candidatura del 2014 era un modo per provare a cambiare. Tavecchio é stato scelto e poi rieletto, avrà lavorato cercando di "accontentare le parti". Abodi? Con i se e con i ma non si va avanti, non possiamo saperlo, ma ora ci sono state spaccature molto forti, spero servano a varcare un obiettivo comune, i programmi contano sempre poco, ci vogliono i fatti concreti. Bisogna fare qualcosa che vada al di là degli spot e dei proclami . Il calcio è fatto da due aspetti: c'è quello percepito e quello effettivo, si parla troppo del percepito e poco dell'effettivo".

TUTTO SUL MILAN

IL MILAN - "Squadra sempre compatta, il lavoro sul campo si è visto ieri come già dall'inizio del campionato. Ci sono tanti giovani, Montella ha lavorato molto bene finora. Anche ieri che non è stato esaltante , l'hanno sempre tenuta in pugno sul piano del gioco. Closing? Se ne sono sentite di tutti i colori, io non ho la sfera di cristallo, ma a livello di cronaca un po' di imbarazzo questa cosa lo sta creando, perché il Milan è sempre al centro dell'attenzione mondiale. Da tifosi aspettiamo speranzosi per sapere quello che sarà, Berlusconi promise di fare del Milan la squadra più forte del mondo e ci riuscì, vediamo, chissà che anche oggi riesca nelle sue intenzioni...".

MILAN, RINVIO CLOSING

LA NAZIONALE - "L'Allenatore azzurro è un lavoro difficile, il nome non mette mai d'accordo tutti nella scelta. Successe anche per Conte, che poi ebbe un percorso importante. È dura perché ti giochi tutto in un mese, devi sperare che quelli che hai scelto arrivino in buona forma fisica. Ora in rosa è arrivato qualche giovane, ma senza esperienza internazionale".

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