VERONA – La Lazio è viva. Questo è il verdetto del ‘Bentegodi’, dove in piena emergenza e praticamente senza difesa travolge a domicilio un Verona sempre più in difficoltà rialzandosi immediatamente dopo lo sfortunato 4-1 incassato all’Olimpico dal Napoli. Un 3-0 netto e senza appello, una prova di forza in un match dominato e gestito poi da grande squadra con Immobile sempre più nei panni del leader al di là dei gol e un sorprendente Marusic. Senza Bastos, de Vrij, Basta, Wallace, Milinkovic-Savic, Felipe Anderson e Nani il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi decide comunque di confermare la difesa a tre con il 20enne Luiz Felipe affiancato da Patric e Radu, mentre Leiva guida il centrocampo completato da Parolo e Lulic con Marusic e Lukaku esterni e Luis Alberto a supporto di Immobile. Sull’altro fronte Pecchia - orfano di Ferrari, Felicioli e Cherubin – ritrova Souprayen in difesa dopo il turno di squalifica e sceglie Valoti, Romulo e Pazzini nel tridente del 4-3-3.
Verona-Lazio 0-3: il tabellino
IMMOBILE-SHOW – I ritmi sono alti fin dalle prime battute con la Lazio aggressiva, concentrata e determinata (Parolo ammonito già al 15’) di fronte a un Verona pronto comunque a ribattere colpo su colpo per rimpinguare il magro bottino di 2 punti fin qui conquistato e rinsaldare la traballante panchina del proprio allenatore. La superiore qualità degli ospiti è però evidente e i biancocelesti danno l’impressione di poter far male a ogni accelerazione. Proprio quello che accade al 24’, quando Marusic penetra in area e viene steso in area da Souprayen: è calcio di rigore e sul dischetto va Immobile che spiazza Nicolas e porta in vantaggio i suoi. Gli scaligeri provano a reagire ma i biancocelesti non tremano e al 40’ allungano: protagonisti ancora Marusic e Immobile, con il centravanti che dopo un bello scambio con il compagno supera due avversari in slalom e scaraventa in rete la palla del 2-0 andando poi a festeggiare sotto ai propri tifosi il suo ottavo gol in campionato (come Beppe Signori nel 1992/93). L’Hellas accusa il colpo ma prima del riposo spaventa Strakosha con Fossati su punizione, ma il portiere albanese – fin qui inoperoso - è strepitoso nel volare per togliere la palla dall’incrocio dei pali.
Verona-Lazio 0-3: i numeri e le statistiche del match
SORPRESA MARUSIC – A inizio ripresa Pecchia ridisegna il Verona con un doppio cambio, mandando in campo gli attaccanti Kean e Cerci al posto di Zaccagni e Souprayen. Ma la prima chance è ancora della Lazio, con Lulic che conquista una palla davanti alla propria area e avvia un contropiede sprecato poi da Marusic che di testa cerca il gol invece di servire il bosniaco tutto solo nel cuore dell’area. Il capitano biancoceleste prova allora a fare tutto da solo al 55’, ma sul suo sinistro è attento Nicolas che blocca a terra ma non può nulla cinque minuti dopo sul destro da distanza ravvicinata di Marusic, freddo nel capitalizzare l’assist di Immobile e chiudere la gara portando i suoi sul 3-0. La squadra di Simone Inzaghi non ha però intenzione di fermarsi e al 63’ è Luis Alberto a sfiorare il poker con l’esterno, con il tecnico che poco dopo (68’) fa entrare Murgia per Lukaku (Lulic trasloca a sinistra) e Caicedo per l’ottimo Luis Alberto (71’). La risposta di Pecchia è il debuttante sudcoreano Lee Seung-Woo al posto di Valoti e il 19enne prodotto della ‘cantera’ del Barcellona costringe subito al giallo Marusic. La Lazio ha però ormai i tre punti in ghiacciaia e nel finale c’è spazio anche per Di Gennaro (dentro al posto di Lucas Leiva all’84’) che può così partecipare alla festa dei biancocelesti, ora quarti in classifica a quota 13 punti e pronti a rituffarsi in Europa League. Delusione invece per il pubblico veronese, che alla fine ha contestato un Pecchia sempre più in bilico.