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Il baby Cudrig: «Io ex Udinese, tifo Roma e Totti»

Nicolò è uno dei protagonisti dell’Under 17 di Carmine Nunziata. Il club friulano in estate ha respinto l'offerta dei giallorossi

ROMA - Udinese-Roma sarebbe potuta essere (anche) la partita di Nicolò Cudrig. Chi? Uno dei protagonisti dell’Under 17 di Carmine Nunziata, a 16 anni parla già da leader: «Il merito è dei compagni e dell’allenatore». Umile il ragazzo, ma i 4 gol in 3 gare nella prima fase dell’Europeo Under 17 sono tutti suoi: «Sono un attaccante che si sacrifica molto per la squadra, ma il mio obiettivo è segnare». Chiaro e schietto, un giocatore che va bene per ogni schema: «Spesso vado in profondità, ma mi piace giocare anche con la palla tra i piedi». I paragoni con Icardi e un passato all’Udinese: «Sono stato lì sette anni, poi sono andato via perché puntano poco sui giovani italiani. Ma voglio ringraziare Ametrano e il mio agente Pastorello». Ed ecco che la Roma (con la Juve) si fa avanti: «Ma l’Udinese non mi ha voluto cedere in Italia». Cuore spezzato: «Giocare nella Roma è sempre stato il mio sogno». Magari con la dieci sulle spalle: «Non me la sentirei, troppa pressione…». Perché l’idolo, neanche a dirlo, è: «Francesco Totti».

Vederlo da vicino fa un altro effetto: «Stava salendo sul pullman dopo un Udinese-Roma. Ci siamo fatti un selfie, è stato un momento magico». L’Udinese però in estate ha respinto l’offerta della Roma, così Nicolò ha fatto le valigie e se n’è andato in Belgio, a giocare col Cercle Brügge: «All’inizio è stato difficile ambientarmi, ma mi hanno colpito le strutture e l’organizzazione. Quest’ambiente può aiutarmi a crescere». Nei momenti di relax si fa sentire la nostalgia di casa: «Quando posso chiamo i miei genitori e la mia ragazza». Tanti sacrifici per arrivare in alto: «Mi alleno già con la prima squadra». Compagni da cui imparare ce ne sono: «Kylian Hazard fa le stesse giocate dei fratelli, mi emoziono ogni volta che lo vedo. Gakpé è un ex “italiano”, gli ho chiesto subito cosa si prova a giocare contro Totti». Il debutto in prima squadra come obiettivo: «Lo sogno tutte le notti». Una volta c’è andato vicino: «Era una partita di Coppa, l’allenatore ha lasciato spazio a tanti giovani ma non mi ha convocato perché non avevo ancora i documenti in regola». Ora invece è tutto ok, carta (d’identità) canta. Segni particolari? Bomber.

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