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Juventus-Inter, i numeri della sfida Ronaldo-Icardi

Vivono entrambi per il gol: il re 2018 aspetta l’ultimo capocannoniere di A per il primo incrocio ufficiale nella loro carriera

MAURO ICARDI - Il confronto regge almeno quanto lo strapotere sotto porta: Mauro Icardi lancia il guantone di sfida a Cristiano Ronaldo con il gol sullo sfondo. Il derby d'Italia è il contorno giusto per assottigliare il gap di due carriere differenti. Con un titolo di capocannoniere da esporre, le credenziali sono buone. I numeri depongono a favore dell'argentino, in quanto bomber che può giocarsela con il migliore di tutti. La parità dei gol stagionali di Ronaldo e Icardi - undici - è uno spunto invitante per metterli allo specchio. Maurito ha già saputo distribuire magie anche in Champions League, segnato in 3 partite su 5 nel girone e acquisito quello spessore internazionale – compresa la maglia dell'Argentina – dopo aver studiato a lungo da bomber consumato. Icardi ha cominciato a fare in Italia quello che CR7 è da tempo abituato a produrre in Europa. Già due volte sul trono dei bomber in tre anni: non un caso, se la Juve prima di andare su Higuain aveva puntato il mirino verso il goleador interista.

DRIBBLATORE - La prova di maturità vera arriva tutta insieme. Dalla Champions League e un percorso netto da seguire – con tanto di gol al Barcellona segnato a San Siro giusto un mese fa – allo scontro diretto con chi sforna reti senza soluzione di continuità. Adesso che Ronaldo ha del tutto ingranato, il duello si infiamma. Icardi mantiene una media-gol migliore, perché in campionato ha fatto tre partite in meno del portoghese. Ha una miglior percentuale realizzativa in fatto di tiri – 3 in media a partita – e, strano ma vero, gli riescono più dribbling. Quello che teoricamente non è un marchio di fabbrica per Icardi, lo mette invece davanti nel testa a testa con Cristiano Ronaldo. Che invece è uno abituato a provocare lo strappo giusto proprio col dribbling. Adesso Icardi deve solo mandare in parità il personale bilancio contro la Juve, sarebbe il massimo: 3 vittorie, 4 pareggi e altrettante sconfitte per il momento. Il poker di sorrisi per Maurito avrebbe anche l'effetto di un bel messaggio al campionato.

VITTIMA PREDESTINATA - Poi di gol alla Juve, Icardi ne ha già segnati otto. Stesso numero di quelli realizzati in campionato finora, saltando appunto tre partite. L'anno scorso, a questo punto del campionato, Maurito – con quindici esultanze – era quasi al doppio del rendimento attuale. Tutto si spiega in un'Inter che, al di là della doppia fatica per la Champions League, ha già mandato a segno tredici giocatori diversi in stagione. È sempre Icardi a tirare il gruppo, quanto a gol. La Juve è la sua vittima predestinata, lo ha fatto notare anche Buffon. Anche perché non si parla solo di Inter, ma pure della Sampdoria che è stata la prima squadra italiana di Maurito. Il blitz di Torino del gennaio 2013 era anche la 2ª sconfitta della Juventus – due mesi prima ci pensò la stessa Inter – nel nuovo stadio. Una doppietta di Icardi ribaltava i bianconeri, reduci dal primo dei sette scudetti consecutivi. Al ritorno il bis, in Samp-Juve, miglior biglietto da visita per presentarsi ai tifosi interisti nel suo arrivo a Milano.

«PALLONE D'ORO UNA CHIMERA» - L'Icardi che pensa in grande non può ancora fare progetti da Pallone d'oro. «Di certo in squadre come Inter, Milan o Juventus se lo scorda», ha detto Wanda Nara, moglie e agente di Maurito, lunedì in tarda serata durante Tiki Taka su Italia 1. «Se avesse questa ambizione, giocherebbe in un'altra squadra. Non ci vuole un genio per capire che, volendo vincere certi premi, bisogna essere altrove. Mauro gioca solo per la squadra e per i compagni. Lui e Modric insieme sarebbero un campione dietro l'altro...».

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