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Cori, niente sanzioni per Lazio e Bologna

Bartoletti
Secondo quanto riportato da ispettori e arbitri non si sono verificate infrazioni significative

Quasi niente o poco all’Olimpico, stesso discorso o quasi al Dall’Ara. Casi da classificare e derubricare, per la giustizia sportiva, in base all’oggettiva percezione all’interno di uno stadio. Bologna e Lazio non rischiano sanzioni perché non si sono verificate infrazioni significative, o almeno così riportate, nella relazione degli ispettori federali e nel referto arbitrale. I paragoni sono scomodi e scivolosi, la condanna morale deve essere ferma in qualsiasi caso, si tratti di un solo imbecille, di dieci o di mille, ma poi tutto si misura attraverso l’entità della manifestazione. Dipende dalla percezione, da quanto si sente e con quale chiarezza. Complicato relazionare e mettere sullo stesso piano gli episodi di cui si è parlato sabato, in occasione degli ottavi di Coppa Italia, con gli ululati razzisti nei confronti di Koulibaly e dei napoletani ascoltati la notte del 26 dicembre durante la partita tra Inter e Napoli.

Un coro razzista, antisemita o discriminatorio deve avere una certa “rilevanza” per essere sanzionabile dal punto di vista sportivo. Restano le condanne morali, i possibili effetti penali e amministrativi attraverso Daspo. La Digos, anche attraverso lo studio delle immagini e dell’audio, ha già avviato un’indagine per identificare i responsabili di quanto è accaduto all’Olimpico tra il 29’ e il 30’ del primo tempo. I cori provenivano da una parte della Curva Nord occupata da un centinaio di tifosi biancocelesti. Se ne sono sentiti due. Uno discriminatorio contro i romanisti. Un altro contro i Carabinieri, forse nel solco degli scontri avvenuti mercoledì notte a Piazza della Libertà dopo i festeggiamenti per i 119 anni del club. Quei cori sono stati segnalati dall’Ansa, uditi da alcuni colleghi in tribuna stampa e da un ispettore federale posizionato sotto la Nord, non dagli altri due (secondo quanto riferito dalla Lazio) che si trovavano tra Tevere e Monte Mario. Appena 13 mila spettatori, in tanti neppure se ne sono accorti.

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