Corriere dello Sport

Rendi la tua esperienza speciale

Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Altri Sport

Stadio

Foto

Video

Corriere dello Sport

LIVE

Juventus, decisive le riserve

Juventus FC via Getty Images

Se la Juve non ha perso la partita dell’Olimpico, dopo settantacinque minuti di agonia, schiacciata dagli incantevoli solisti della Lazio e sotto per 1-0, è difficile che da qui a maggio qualcuno possa batterla. Sembrava cotta, spaesata, quasi arrendevole quando Allegri è riuscito a cambiare le carte in tavola ribaltando un verdetto che pareva scontato. Prima ha messo dentro Bernardeschi e poi Cancelo, esentando Douglas Costa e Matuidi dalla contesa: i due nuovi entrati hanno vinto una sfida impossibile, schiantando sulle corsie esterne i biancocelesti ormai sfiniti e senza un cambio degno di poter giocare gli ultimi dieci minuti contro i Campioni. Per questo ci chiediamo perché Inzaghi, sull’1-1, abbia tolto Immobile (grave e determinante il suo errore sotto porta che avrebbe portato la Lazio sul 2-0) e Luis Alberto per far entrare Caicedo e Berisha, due dei tanti comprimari che affollano la panchina della Lazio, incapace ancora di trovare due esterni che possano dare il cambio a Marusic e Lulic.

Anzi, l’unico che aveva, Caceres, lo ha venduto proprio alla Juve un giorno prima della partita. Difficile puntare alla Champions con dodici-tredici giocatori, Lotito e Tare sono stati contestati dalla curva per la loro politica al risparmio: comprare a zero (o quasi) e rivendere a cinquanta-cento senza mai celebrare un salto di qualità. Fatto sta che la Juve adesso è volata via, spedendo il Napoli a meno 11 e dando una prova di forza che potrebbe deprimere proprio gli ultimi rivali rimasti. Sì, perché Roma e Inter, invece, hanno vissuto una domenica di ordinaria follia. In vantaggio per 3-0 a Bergamo, i giallorossi si sono fatti raggiungere e quasi sorpassare: Zapata prima del gol aveva addirittura sbagliato un rigore. Di Francesco, in doppio vantaggio, era già stato rimontato dal Chievo, dal Cagliari in nove e dal Torino, poi battuto nei minuti finali. Un problema di testa, come sostiene il tecnico, oppure fisico, considerando che gli infortuni muscolari rappresentano un segnale già inquietante a Trigoria? L’Inter, invece, è sparita a Torino dopo il pari con il Sassuolo: una squadra inguardabile, soprattutto nella serata in cui Spalletti ha rinunciato a tutti i suoi esterni (due se ne vogliono andare: Candreva e Perisic; uno è rotto: Keita; uno è entrato e si è fatto cacciare: Politano) varando un disastroso 3-5-2. C’è la sensazione che ogni volta che i nerazzurri sembrano pronti a fare il salto di qualità poi crollino sotto il peso di una psicosi che nessun allenatore, dopo Mourinho, ha saputo curare. E intanto la Juve vola verso l’ottavo scudetto consecutivo...

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi