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Chievo-Sampdoria 0-0: Pellissier saluta commosso, che ovazione!

Getty Images

La partita non dà sussulti, il momento più bello e toccante è l'addio del capitano gialloblù, omaggiato da tutto lo stadio e dagli avversari

VERONA - Una partita brutta, noiosa, con poche occasioni e tanti errori che verrà ricordata unicamente per l'addio di Sergio Pellissier. Con un'ovazione di tutto lo stadio, dei compagni di squadra e degli avversari il capitano gialloblù ha salutato per l'ultima volta il Bentegodi da calciatore, un omaggio meritato ad una bandiera storica del Chievo, che pareggia 0-0 con la Sampdoria in dieci contro undici dal 40' del primo tempo. Ma il risultato lascia il tempo che trova, oggi è stato il giorno di Pellissier. 

CHIEVO-SAMPDORIA 0-0

CHIEVO IN 10 - Nell'ultima in casa di Sergio Pellissier con la maglia del Chievo e la fascia al braccio, i protagonisti al 10' sono Leris e il Var: il centrocampista gialloblù va in gol, ma la review annulla per fuorigioco millimetrico. La squadra di Di Carlo si aggrappa al suo capitano, leader e ispiratore in zona offensiva. Non solo finalizzatore, è anche assistman Pellissier: serve due palloni d'oro a Depaoli e Stepinski che vengono puntualmente sprecati. Non fa meglio dall'altra parte Defrel, piatto sinistro da dimenticare. Al 40' rosso diretto per Barba che entra in modo scomposto e pericoloso in scivolata su Defrel. Il difensore era stato graziato in precedenza (meritava il giallo la trattenuta su Quagliarella), questa volta l'arbitro Aureliano non ha fatto sconti. Nell'ultimo minuto di recupero Gabbiadini da fuori impegna Semper, bravo a distendersi con la mano di rirchiamo e a parare. 

TUTTI IN PIEDI PER PELLISSIER - Si riparte con un altro grande intervento di Semper che vola su Defrel e tiene la porta inviolata. Non c'è altro, non succede nulla fino al 71' quando una punizione calciata da Quagliarella sibila vicino al palo. Poi è il momento di Pellissier: lascia il campo in lacrime tra l'ovazione del pubblico con la commozione di un bambino. L'abbraccio con l'altro capitano, Quagliarella, poi la sfilata fino alla panchina applaudita dai compagni e il giro d'onore per salutare chi lo osanna e ne grida il nome. Tutti in piedi per il 31. Il risultato finale a reti bianche conta poco. 

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