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Tutto intorno a Sarri

Ho letto, e mi ha divertito, l’intervista di Gianni Mura a Mura Gianni (la Repubblica, ieri) perché mi piace leggere la qualità. Da oltre un mese ho abbandonato (dopo nove anni e per sempre) i social per lo stesso motivo: molto meglio le letture sostenibili, tornando a scegliere cosa e chi leggere, la vita reale, the road. Condivido alcune risposte date da Mura a Mura, non le sue percentuali (non ho aggiunto “scudetto” poiché Roma, Lazio, Atalanta e Torino non hanno alcuna possibilità di vincerlo). Le ricordo: Juve 29%, Inter e Napoli 25, Roma 10, Lazio 8, Atalanta e Torino 1,5.

“Leggendo il futuro nella palla di lardo”, Mura ha anche indicato i primi allenatori a saltare (Corini e Juric); il miglior realizzatore (Quagliarella o Pavoletti); il miglior portiere (Musso); il miglior difensore (Chiellini); il miglior centrocampista (Barella o Fabian) e il miglior attaccante (Inglese o Zapata). Ha completato i pronostici tecnici azzardandone uno “critico” sulle prime squalifiche per cori razzisti: Juve, Inter, Lazio.

Gianni è giunto al 55esimo campionato da giornalista (i primi quindici li ha seguiti da tifoso); Italo Cucci, al quale abbiamo chiesto una sorta di riduzione del suo straordinario romanzo professionale, è arrivato a sessanta tondi tondi (la trovate in queste pagine, è un regalo che vi facciamo). Io tocco quota quaranta, i primi ventuno da tifoso (del Bologna) e visto che mi piace il gioco, sfido Mura lasciandogli peraltro volentieri l’esclusiva della palla di lardo.

Per lo scudetto dico Napoli 45%, Juve 40 e Inter 15. Primo allenatore a saltare, Juric (non me ne voglia); miglior realizzatore, Ronaldo; miglior portiere, Sirigu; miglior difensore, Koulibaly; miglior centrocampista, Milinkovic-Savic o Nandez; miglior attaccante, Dybala. Anche se tifo spudoratamente per Balotelli e non chiedetemi perché. Squadra rivelazione, il Cagliari del centenario.

Numerose sono le cose che mi piacciono del campionato che comincia oggi, e sono quasi tutte sfide: Sarri che prova a trasmettere le sue idee alla Juve di Ronaldo, forte della complicata esperienza e di qualche, inevitabile compromesso tattico al Chelsea (curiosa l’assenza del Fenomeno da questa estate plusvalente, ma si rifarà); l’Inter di Conte, carattere difficile, capacità tecniche e didattica senza pari; l’incidenza di Lukaku su campionato e coppe; il senso di Icardi per la carriera; il secondo anno a Napoli di Ancelotti, uno che non riesce a sbagliare due stagioni di fila; Nainggolan di nuovo in Sardegna con il suo carico di rivincite personali; il Guru Sabatini a Bologna, sempre che riesca a firmare questa squadra con almeno due acquisti di buon livello, il suo; l’azzardo degli azzardi, la Roma anno zero di Fonseca, espressione di un mercato di correzioni obbligate, rinnovi intelligenti o umorali e di qualche plusvalenza (così fan tutti); la Fiorentina di Chiesa e Ribery: la presentazione all’americana di Franck mi ha riportato indietro di qualche anno e di molte emozioni; il calcio europeo di Gasperini in Champions; e la coerenza della Lazio che sembra appartenere a un altro sistema: raramente tradisce i suoi princìpi-guida, quasi mai improvvisa.

E poi la coppia esplosiva Balotelli-Cellino (il suo ritorno in Lega sarà devastante); Di Francesco e De Zerbi alle prese con organici imperfetti; Giampaolo, tecnico che adoro ma che dovrebbe incidere di più sul mercato, alla guida di un Milan che gli somiglia poco, in particolare in attacco: la musica di Marco prevede centravanti molto tecnici, un giovane Quagliarella, Mertens e Dybala gli ideali. E ancora: la terza stagione (di sintesi?) del Var, che vuole fare (il) centro (a proposito, non capisco perché siano stati bloccati i commenti al video di presentazione di Rizzoli); le nuove modifiche regolamentari, i casini che comporteranno le diverse valutazioni sui tocchi con la mano o un braccio. Per ultimo tengo Sinisa Mihajlovic, protagonista della sfida più importante, l’unica che deve assolutamente essere vinta.

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