GENOVA - E' meglio della finale mondiale di scacchi, se non avete pazienza e tempismo abbandonate il posto al tavolo: siamo all’ultima mossa, chi sbaglia paghi dazio e si prenda in silenzio gli sfottò dei cugini. Stefano Pioli, beato chi lo piglia: Genoa e Sampdoria si giocano il primo derby dell’anno. Hanno lo stesso obiettivo, vediamo chi sceglierà la strada più veloce per regalarsi la firma sul contratto dell’ex mister della Fiorentina, che è anche sul taccuino del Milan. Eusebio Di Francesco sta preparando le valigie, la posizione del presidente Massimo Ferrero sarebbe quella di dare uno scossone forte: tre punti in sette partite, ultimo posto in classifica e una difesa da record (in negativo). Nemmeno i profeti del pessimismo sempre e comunque avrebbero potuto dipingere tali scenari, poteva essere bellissimo e invece sarà solo una toccata e fuga senza rimpianti. Ieri i contatti tra Ferrero e gli altri dirigenti avrebbero prodotto questa linea: inutile insistere, approfittiamo della pausa del campionato e corriamo ai ripari. Dalla teoria si passa alla pratica, Di Francesco ha firmato un contratto da tre anni che sfiora 1,8 milioni a stagione: prima di accelerare su Pioli è determinante trovare formalmente un’intesa con l’ex Roma magari tramite una risoluzione consensuale: chiudiamo questo capitolo ma sul piatto bisognerà mettere una ricca buonuscita per Di Francesco.

E il Genoa? Dopo la Lazio Aurelio Andreazzoli sembrava fuori dalla porta, praticamente esonerato. La sconfitta col Milan ha fatto malissimo a tutto l’ambiente ma la squadra ha consegnato al pubblico rossoblù una prestazione a tratti confortante. Eppure l’unico punto conquistato nelle ultime cinque gare è sotto gli occhi di tutti e lascia più di un dubbio sull’opportunità di confermare Andreazzoli. Il Grifone insiste dunque per Pioli (che ieri era a Bologna per seguire il match con la Lazio) e per convincerlo il club ligure garantirebbe un biennale.

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