Inter e Milan continuano a nutrire perplessità sulle modalità con cui si disputeranno semifinali e finale di Coppa Italia. Il malumore delle due società milanesi rimane anche dopo la giornata di lavori svolta ieri in Lega, manifestata pubblicamente dal presidente del Milan, Paolo Scaroni, e dalla società nerazzurra che sarà la più penalizzata a causa delle partite ravvicinate dopo tre mesi di stop forzato. I due club lombardi trovano discutibile assegnare un trofeo con due partite in tre giorni, e con le squadre in campo dopo un fermo di oltre cento. Posizione condivisa anche dalla Juventus, anche se non pubblicamente come Inter e Milan.
Subito ritmi alti
Il club di Zhang ha provocatoriamente minacciato di mandare in campo la formazione Primavera nel match contro il Napoli, allo stadio San Paolo, proprio per inviare un chiaro messaggio alla Lega (ma la verità è che l’attività delle squadre giovanili è stata fermata). L’Inter avrà tre impegni ravvicinati di grandissima rilevanza per il prosieguo della stagione: il primo ostacolo è la semifi nale (si parte dal ko di San Siro del 12 febbraio scorso), l’eventuale fi nale di Coppa Italia il 17 giugno e tre giorni dopo il recupero della venticinquesima giornata di serie A contro la Sampdoria.
Milan, Europa e Ibra
Nemmeno il Milan sarebbe soddisfatto della soluzione adottata dalla Lega perché in pochi giorni si giocherà l’accesso alla fi nale di Coppa, sfi da delicatissima contro la Juventus dopo l’1-1 dell’andata. I rossoneri vedono nella conquista del trofeo una soluzione alternativa per accedere all’Europa League, essendo la corsa in campionato molto complessa. Il Milan dovrà rinunciare pure a Zlatan Ibrahimovic per squalifi ca nella partita contro gli uomini di Maurizio Sarri, ma in caso di fi nale lo svedese sarà assente lo stesso perché infortunato.
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