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Juve-Lazio, le pagelle: Dybala illumina, male Bonucci. Motore Acerbi

Juventus FC via Getty Images

Cuadrado dà il meglio quando attacca. Bentancur è attento. Caicedo, gara con pochi spunti Bastos e Luiz Felipe fanno fatica

LAZIO

Strakosha 6
La Juve trascorre gran parte della gara nella metà campo laziale, ma nel primo tempo l’unica conclusione pericolosa a cui il portiere deve opporsi è quella di Rabiot, sul primo palo. Nella ripresa prende due gol in 3’ senza alcuna colpa. Incerto solo su un’uscita bassa su Dybala.

Bastos 5
Sta dalla parte di Ronaldo, ma la sua proverbiale incoscienza calcistica lo aiuta a giocare di fronte al portoghese con tranquillità. Si diverte pure, saltandolo una volta in dribbling. Si diverte fino a inizio ripresa, poi l’umore cambia: allarga le braccia e provoca il rigore su tiro dello stesso portoghese. Perde anche Dybala nell’occasione della traversa di Ronaldo.

Luiz Felipe 5
Per tutto il primo tempo è un muro vero con un’attenzione particolare al nuovo modo di difendere e di opporsi ai tiri: con le braccia incollate sulla schiena. In quel modo, almeno i rigori facili e assurdi di questa stagione sono evitati. Dovrebbe fare una lezione accelerata a Bastos. Ma a sua volta, anche lui dovrebbe imparare qualcosa, come non trastullarsi con la palla quando sei ultimo uomo. Il secondo gol è tutto sulla sua coscienza.

Falbo (45’ st) sv
Qualche minuto per il debutto in A.

Acerbi 6,5
Va sul centrosinistra, al posto di Radu, fa bene in fase difensiva ma Inzaghi lo utilizza in quella posizione per sfruttare il suo lancio lungo di sinistro con cui raggiunge spesso e con precisione Lazzari sull’altro versante. Chiude come esterno sinistro.

Lazzari 6,5
Scatta a ripetizione, creando non pochi problemi ad Alex Sandro che, nella difesa stretta voluta da Sarri, gli deve concedere un po’ di metri in partenza, metri che l’ex spallino sfrutta bene.

Raul Moro (45’ st) sv
Anche per lui esordio in Serie A.

Milinkovic 6,5
Deve fare tanti ruoli in questa partita, deve difendere, creare, rifinire, diventare il primo riferimento della Lazio. L’applicazione e l’attenzione sono notevoli, sbaglia solo in occasione del palo di Alex Sandro, quando di testa concede in area la palla a De Ligt per l’assist.

Cataldi 6
Non ha il gioco di Lucas Leiva, però sa occupare bene, con intelligenza, la stessa posizione. Sempre un’occhiata a Dybala, sempre uno sguardo davanti.

A. Anderson (30’ st) 6
Si presenta con una sassata dal limite dell’area dopo un bello strappo.

Parolo 6
Di fronte all’involuto Ramsey, interviene in gioco con i tempi corretti. Finale da regista.

D. Anderson 6
Prima da titolare sulla fascia sbagliata: è un esterno destro, ma nella totale emergenza laziale manca uno sulla sinistra e ci va l’olandese. La sua notevole velocità crea qualche disagio a un esterno come Cuadrado che pure non va considerato un tipo lento. Gioca con personalità, ma regge solo 50 minuti.

Vavro (21’ st) 6
Va al centro della difesa e interviene sempre con i tempi giusti.

Caicedo 5,5
Primo tempo da combattimento, però senza spunti, senza aiutare troppo Immobile.

Adekanye (21’ st) 5,5
Come Anderson, gioca fuori posizione, ma Inzaghi non ha alternative.

Immobile 7,5
Riecco il vero Ciro. Ha più rabbia di altre partite e sembra anche più cattivo. Centra il palo interno con una sventola da fuori area: Szczesny era battuto. Aumenta l’intensità nella ripresa e conquista il rigore che poi trasforma riportandolo in testa alla classifi ca dei cannonieri col suo record personale di 30 gol, quinto italiano a raggiungere quota 30 dopo Meazza, Borel, Angelillo e Luca Toni.

S. Inzaghi (all.) 7
Ogni critica sarebbe ingiusta e ingenerosa. Non ha più la squadra, non ha più titolari. Finché regge il fiato, la Lazio fa una partita ammirevole, di grande intelligenza tattica. Poi cala, lui non ha cambi e perde. Sullo 0-2, però, c’è ancora una forte reazione che porta la Lazio al gol. Deve essere orgoglioso del suo lavoro e del suo gruppo dopo una partita del genere.

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