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Lukaku-Ibra non finisce: frecciate tra Inter e Milan

Marotta: "Romelu non è aggressivo, pensiamo a educare i giocatori". Maldini: "Zlatan ha solo difeso i compagni aggrediti da Lukaku"

Botta e risposta, ricostruzioni e stilettate. In fondo a una settimana rovente, quando nemmeno un Giudice Sportivo da mano leggera serve a soffocare l'eco del caso Lukaku-Ibrahimovic. Nessuna mega-squalifica, ma il derby di Milano va oltre i quarti di Coppa Italia consumati martedì scorso assieme al fattaccio. Il duello scudetto rossonerazzurro contribuisce a infiammare il contesto. Paolo Maldini è perentorio nel tornare sull'accaduto, prima di Bologna-Milan. "Siamo pronti a difendere in ogni maniera Ibrahimovic qualora si dovesse tirare fuori l’argomento razzismo", dice il direttore tecnico rossonero. "Un tema che non ha niente a che fare con lui. Zlatan ha difeso i suoi compagni, aggrediti da Lukaku senza alcuna motivazione". La risposta di Beppe Marotta, ad interista, in serata a pochi minuti dall'anticipo di San Siro col Benevento. "Non è stato uno spot positivo per il mondo del calcio, ma noi dirigenti dobbiamo educare i nostri tesserati per evitare questi comportamenti. Conoscendo Lukaku, posso dire che non è aggressivo". Big Rom a segno due volte - mentre Ibra a Bologna sbaglia un rigore - eppure un po’ spento nel complesso: sorride e abbraccia Lautaro dopo il primo gol, è sommerso dall'affetto della squadra a contorno del 4-0 dell'Inter. Ma non può aver dimenticato la brutta storia di cinque giorni fa.

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