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Samp-Verona 3-1: commento al risultato partita

Getty Images

Primo tempo totalmente ospite con Lazovic che sorprende Audero su punizione. Ripresa ribaltata da Ranieri con i cambi: a segno Jankto, Gabbiadini su rigore e Thorsby

ROMA - Il sistema e l'intensità di Juric, la saggezza di Ranieri, un concentrato di talento straniero - Barak e Damsgaard, Thorsby e Lazovic - e buoni italiani scartati dalle big, da Dimarco a Verre, da Faraoni a Lasagna: Samp-Verona è una cartina di tornasole del livello medio del calcio nostrano, una fotografia dello stato dell'arte delle possibili modalità di sopravvivenza in Serie A. Alla Samp mancano in partenza carte importanti: l'esperienza in regia di Ekdal - dentro Adrien Silva - e quella davanti di un bomber come Quagliarella, in panchina ancora acciaccato. Senza dimenticare Candreva, che può ancora fare la differenza magari non per 90', e Gabbiadini, anche lui fuori dai titolari dove trova una maglia La Gumina. Il Verona parte con grande gamba e lucidità prendendosi la partita: Lasagna sguscia spesso tra Yoshida e Colley, guadagnandosi la punizione al 13' che Lazovic trasforma nell'1-0 con Audero poco reattivo, forse sorpreso dal mancato tentativo di Dimarco. Padroni di casa rintanati comunque dietro, l'unico squillo è di Verre in contropiede messo in angolo da Silvestri, poi è ancora Hellas: Zaccagni pericoloso per due volte in area, la Samp protesta per una spallata di Sturaro a La Gumina sottoporta ma il dominio veronese è indiscutibile così come la legittimità del vantaggio all'intervallo.

Ranieri la ribalta con i cambi: Candreva e Keita decisivi

Ranieri, deluso da una prima frazione ingiudicabile, rivoluziona la Sampdoria: fuori Verre, La Gumina e Damsgaard, dentro Gabbiadini, Candreva e Keita e proprio questi ultimi due propiziano il pareggio fulmineo dopo neanche un minuto: cross dell'esterno e conclusione al volo dell'attaccante respinta, Jankto è bravo a seguire l'azione in area e a lasciar andare un siluro al volo di sinistro che si infila sotto la traversa di Silvestri. Il Verona non è tornato in campo e sbanda paurosamente, ancora Silvestri e Jankto protagonisti ma stavolta il portiere esce vincitore dal duello con un'uscita disperata che riesca all'ultimo istante a chiudere lo specchio al ceco e al suo tiro a botta sicura dopo un grandissimo assist di Keita. Juric prova a correre ai ripari inserendo Bessa per Zaccagni - tra i migliori del primo tempo - e Tameze per Sturaro, il problema per il tecnico è che il francese cambia sì la partita, ma in favore della Samp: è suo l'intervento scomposto su Keita al 72' che significa rigore per i doriani e 2-1 firmato dal dischetto da Gabbiadini, partita ribaltata e a nulla serve l'ingresso di Favilli per un assente Barak, arriva anche il tris genovese firmato Thorsby, caparbio a inseguire un cross di Adrien Silva sul quale Silvestri esce malissimo, sbagliando il tempo e raccogliendo poi il pallone in fondo alla rete per la terza volta. Finale con assalto veronese che esalta Audero e che produce un palo di Dawidowicz di testa in pieno recupero. Verona che resta fermo a 41, la Samp sale a 39 e mette in tasca l'ultimo, defiinitivo pezzettino di salvezza.

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