TORINO - Alla fine, euro più euro meno, la stagione di Maurizio Sarri in panchina è costata alla Juve quanto un grande giocatore o come un anno di ingaggio (netto) di Cristiano Ronaldo. Già, perché nonostante il Comandante sia arrivato in bianconero avvolto da tanti dubbi relativi a uno status e un curriculum non proprio in linea con il famoso «stile Juve», la scelta di strapparlo al Chelsea di Abramovic e di consegnargli la pesante eredità di Max Allegri dopo gli otto scudetti consecutivi vinti dal club è costata una trentina di milioni. Anche se poi Sarri è rimasto in carica per una sola stagione.

I conti

Era di oltre 6 milioni netti il suo ingaggio a stagione, più bonus. Eccezion fatta per il risparmio legato all'accordo con la squadra stipulato in piena pandemia, la Juve ha dovuto corrispondere fino all'ultimo centesimo per due anni: 12 milioni netti di ingaggio, quasi il doppio al lordo. A questi si aggiungono i 2,5 milioni che dovrà pagare di penale per non aver esercitato l'opzione di rinnnovo per il terzo anno di contratto. Ma anche la cifra spesa per liberare nel 2109 Sarri dal Chelsea, circa 4 milioni. Tirando le somme, circa 30 milioni: per farlo allenare un solo anno e conquistare uno scudetto, forse dato per scontato.