ROMA 6,5
Qualche anno fa, quando Allegri aveva lasciato la Juve e immaginava chissà una chiamata da Roma, aveva pensato che in quel caso avrebbe fatto di tutto per portarsi dietro Dybala. Invece c’è riuscito Mourinho che ha toccato con mano quanto sia pesante la differenza fra averlo in campo e vederlo in tribuna. La Roma non meritava di perdere nella sfida con l’Atalanta, ma è successo anche perché alla squadra mancava il suo risolutore, il suo esattore, quello che trasforma le cambiali in moneta pesante. Come la Lazio, anche la Roma ne fa una bene e una male. Impone il suo gioco sul campo della Juve, poi si fa rifilare 4 gol dall’Udinese e si fa battere nell’Olimpico strapieno dall’Atalanta dopo aver segnato tre gol in Coppa ai finlandesi. Il quartetto magico Pellegrini-Zaniolo-Dybala-Abraham, anche per le assenze dell’uno o dell’altro, non sempre ha funzionato come c’era da aspettarsi.
INTER 4,5
La vera delusione di questo pezzo di stagione. L’Udinese l’ha schiantata con 3 gol, prima lo avevano fatto, con punteggi diversi, Lazio, Milan e Bayern. L’Inter è più forte dell’anno scorso, su questo non ci sono dubbi, forse però è meno corretta, l’arrivo di Lukaku l’ha portata su una strada che Inzaghi ancora non conosce (anche perché l’assenza del belga ha rallentato il processo di reinserimento). Così aumentano i rimpianti per il mancato arrivo di Dybala. Per riprendersi, sia in campionato che in Champions, deve superare tutti i limiti attuali.