ROMA - Un altro caso plusvalenze travolge stavolta Lazio, Roma e Salernitana. E fa tremare soprattutto il senatore Lotito, il suo braccio destro Tare, i Friedkin e l’ad Berardi, unendo nel destino (e anche nella paura) le due rivali capitoline. Per entrambe si prefigura uno scenario in stile Juve, perché i pm nei loro fascicoli hanno usato le stesse parole - «plusvalenze fittizie», «false comunicazioni sociali», «falso in bilancio» - che dal 2021 fanno tremare il club bianconero. E dunque, prepariamoci a tutto. Anche a ritrovare le romane a braccetto in tribunale, perché dall’ambito penale (coi suoi tempi indefinibili) si passerebbe inevitabilmente alle aule della giustizia sportiva che è sì tempestiva (sentenze veloci) ma anche “punitiva” (come dimostra il -15 ai bianconeri) secondo quei tifosi che giustamente sono più preoccupati delle classifiche che dei bilanci.
Perquisizioni
Indagati
Finiscono sotto indagine Lotito (la Finanza non ha portato via il suo cellulare, essendo senatore), il ds Tare, Dan Friedkin e suo figlio Ryan, vicepresidente della Roma, ma anche l’ad Berardi, i dirigenti di ieri (Pallotta, Gandini, Fienga, Baldissoni) e quelli di oggi che hanno ruoli apicali nelle questioni economico-finanziarie dei club, pur lavorando lontano dai riflettori mediatici come Moschini e Cavaliere per la Lazio e Malknecht e Francia per la Roma. I pm contestano le plusvalenze ritenute «fittizie», «generate attraverso valutazioni artefatte dei giocatori» con relativa emissione di «false fatturazioni» relative agli anni 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021. Lazio e Salernitana dovranno rispondere degli affari Sprocati, Casasola, Marino, Cicerelli, Novella, Morrone e Akpa Akpro, un “via vai” di tesserati che secondo i fan biancocelesti è risultato più penalizzante sportivamente (ed economicamente) per la Lazio, visto che l’altro club di Lotito avrebbe beneficiato dei “flussi” provenienti da Formello. I pm di piazzale Clodio, invece, hanno concentrato la loro attenzione sulla Roma e sulla compravendita di vari calciatori, da Marchizza, Defrel e Frattesi (affari col Sassuolo), passando per Tumminello e Cristante (con l’Atalanta), Luca Pellegrini e Spinazzola (con la Juventus), fino ad arrivare a Cetin, Cancellieri, Diaby e Kumbulla (con il Verona). Acquisti, cessioni, bonus, ma anche valori netti contabili e plusvalenze realizzate (la più consistente per la Roma è quella di Pellegrini, oggi alla Lazio, che ha portato 21.097.000 milioni): nel dettagliato atto della procura ci sono persino le tabelle.
Lazio-Salernitana
A Lotito e agli altri dirigenti della Lazio vengono contestate le violazioni degli articoli 81 e 110 del codice penale, cioè «reato continuato» e «concorso di persone nel reato», ma anche l’articolo 2 del D.Lvo 74/2000, cioè «dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti». Le varie colpevolezze sono ovviamente da dimostrare e questo vale per tutti gli indagati. La Lazio è quotata in borsa e dovrà rispondere della violazione dell’articolo 2622: «false comunicazioni sociali delle società quotate». Leggermente diversi i capi d’imputazione per i dirigenti della Salernitana, cioè per gli ex amministratori Corradi (fino al 25/06/21) e Marchetti (fino al 13/01/22) e per l’ex ds Fabiani: qui si parla di art. 8 del decreto 74/2000 (anziché il 2) e di art. 2621 del codice civile (anziché il 2622), poiché i campani non sono quotati in borsa.
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