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Napoli-Inter, lo scudetto a due facce

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Napoli-Inter è innanzitutto Conte-Marotta, i più abili nei rispettivi ruoli. La sfida mi appassiona perché l’antagonismo è autentico, genuino, non vi è nulla di adulterato: i due non si reggono da tempo, ogni tanto si stuzzicano a distanza - conoscono i codici della comunicazione - e adesso, a quattro giornate dalla fine, hanno tutto da perdere ma anche tutto da guadagnare. Sull’altro.
Antonio dei miracoli ha il vantaggio di tre punti in classifica e non può più nascondersi: con il lavoro e un’insofferenza palpabile, ha messo il Napoli nella condizione di vincerlo, lo scudetto, e la tifoseria ci ha fatto la bocca.
Beppe degli altri miracoli, capace - si dice - di far uscire la notizia della squalifica di Inzaghi e Calha (rapporti con gli ultrà, solo una multa per Zanetti) il primo maggio con i quotidiani in festa e gli italiani distratti da sole e mare, si ritrova ancora in corsa per il titolo e a un passo dalla finale di Champions. Per lui sarebbe la quarta in carriera, la prima da presidente.
Non potevo trascurare quello che è successo giovedì: anche la prostituzione intellettuale è illegale. Prima di esprimere un’opinione definitiva vorrei tuttavia leggere le motivazioni del giudice. Sono amico di Simone e Javier lo conosco da trent’anni, non li vedo invischiati in un traffico di favori e consensi, perché di questo si tratta.
Marotta è un fenomeno da studiare al Cern. Ha rapporti sorprendenti e solidi a tutti i livelli: federale, politico, finanziario, religioso, mi meraviglio che non partecipi al Conclave. Sa fare bene il suo mestiere, è l’avversario che non vorresti mai avere contro e il compagno che servirebbe sempre alla tua squadra.
Tornando all’inchiesta, ricordo che la Juve, ai tempi di “Alto Piemonte”, collaborò con la giustizia e se lo prese ugualmente in quel posto. Spero che in questa occasione la giustizia sia stata giusta e il patteggiamento accettato dai tesserati solo per evitare fastidiose lungaggini: non dev’essere semplice per un calciatore o un allenatore, avvicinati da milioni di persone e privi di protezione, evitare contatti con personaggi pericolosi.
Ma è di Napoli e Inter che intendevo parlare, perciò mi scuso per la deviazione. Certo mi piacerebbe riuscire ad anticipare impatti, traiettorie e rimbalzi delle partite di Lecce e San Siro. Non essendo possibile, mi godo altre emozioni. Intorno ad Antonio e Beppe il rumore non fa che crescere.

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