Il filo rosso della speranza unisce simbolicamente la penisola: parte da nord-est, da quel Veneto laborioso e ambizioso rappresentato da Verona e Venezia, passa per Parma, una delle sette sorelle degli anni Novanta che con la proprietà Krause guarda al futuro con ottimismo, e poi scende verso Empoli, straordinaria fabbrica di talenti, fino ad arrivare a Lecce, il “profondo sud” di una Serie A senza più meridione. Chi si salverà? Questa sfida a 5 non vale un titolo e non mette in palio 60 milioni come il triello Juve, Roma e Lazio per il posto in Champions, eppure sarà in grado di entusiasmare o deprimere un bacino d’utenza pari a un milione di tifosi.
Serie A, gli incroci per la salvezza
La certezza: due su cinque retrocederanno in B. Solo Verona e Parma sono padrone del loro destino: la squadra di Zanetti ha già sprecato un match point domenica contro il Como, vincendo a Empoli però sarebbe salvo senza interferenze altrui. Anche il Parma espugnando Bergamo resterebbe certamente in A. La squadra che può spaccare la classifica è l’Empoli: a D’Aversa vincere potrebbe non bastare, eppure vincendo tirerebbe giù il Verona, spalancando o l’ipotesi di uno spareggio (se due squadre chiudono appaiate) o quella di una classifica avulsa (se sono più di due). La possibilità dell’ammucchiata a quota 34 resiste: in caso di equilibrio tra Verona, Parma, Lecce ed Empoli, la Serie A perderebbe nello spareggio una tra Verona e Parma, le peggiori due dell’avulsa, con i ducali che dunque rischiano anche in caso di pareggio con l’Atalanta. Se l’Empoli fa il colpo, il Lecce deve conquistare l’Olimpico per andare allo spareggio o interrogare l’avulsa, altrimenti in caso di ko dei toscani a Giampaolo potrebbe bastare anche un pari. Sempre che il Venezia non vinca. Quella messa peggio è proprio la squadra di DiFra: se non batte la Juve, addio. Ma potrebbe non essere sufficiente: per la salvezza diretta devono perdere sia il Lecce sia l’Empoli, per lo spareggio invece almeno una delle due dovrebbe pareggiare.