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Gasperini: "Il mio futuro? Farò le giuste valutazioni. Voglio portare avanti le mie idee"

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Il tecnico: "L'Atalanta saprà far bene in Champions League. Un traguardo mai raggiunto nella storia. I ragazzi sono stati straordinari"

BERGAMO - "La gara era difficilissima, e siamo riusciti a venire a capo di una partita non semplice". Il tecnico dell'Atalanta, Gian Piero Gasperini, quasi senza voce, è intervenuto ai microfoni di Sky dopo il successo sul Sassuolo, che chiude un campionato che vale la qualificazione dei nerazzurri alla Champions League, in virtù del terzo posto raggiunto in questa stagione: "I ragazzi sono stati meravigliosi, straordinari - ha proseguito il tecnico - La Champions League è un traguardo che l'Atalanta non aveva mai raggiunto nella propria storia. E ci siamo arrivati in modo onorevole. Penso che l'Atalanta sarà ben figurare in Champions"

Terzo posto 

"Il terzo posto è qualcosa di straordinario, imprevisto. La squadra ha fatto bene e segnato tanto: spesso si dice che in Italia la difesa sia la cosa più importante. Ma è stata la capacità di segnare a portarci così in alto. De Rossi? Ha avuto il riconoscimento che viene concesso ai grandi. Dopo il 3-3 di gennaio mi disse che non sapeva se la sua carriera da calciatore sarebbe proseguita e aggiunse che gli sarebbe piaciuto venire a vedere la mia preparazione in settimana. Mi fece molto piacere quell'attestato di stima, gli diedi piena disponibilità". 

Il futuro

In conferenza stampa, poi, Gasperini ha parlato del futuro: "Per il momento pensiamo alla festa, domani se ne parlerà. Io ho una mia idea di calcio e se posso applicarle sono felice. Tre anni fa, quando sono arrivato, sono stato conquistato da Percassi. Dopo Genova volevo stare un po' fermo, poi mi hanno fatto balenare qualcosa che mi ha entusiasmato, e nessuno si immaginava di arrivare a questo punto. Io devo fare le mie giuste valutazioni, alla mia età mi interessa fare qualcosa, portare avanti il mio modo di pensare calcio. Non è una questione economica. La Champions ha un bel peso, ho giocato solo una partita da allenatore. Per l'Atalanta è bello, e pesa. Però pesa molto anche la possibiità di lavorare con le mie idee, questo è il fattore preponderante". 

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