Il condizionale è d’obbligo, ma le ultime tredici partite sembrano essere una sorta di last dance. Parole al sapor d’addio quelle di Gian Piero Gasperini che lasciano spazio a poche interpretazioni su quale potrà essere il suo futuro (e quello della Dea). Il tecnico ha deciso di intraprendere un sentiero lungo e tortuoso senza mai nominare la parola “scudetto”, ma l’eliminazione dalla Champions League impone all’Atalanta di crederci fino in fondo. Forse per la prima volta da quando è arrivato a Bergamo Gasp, nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l’Empoli, ha giocato a carte scoperte: «Dalla squadra mi aspetto il massimo, come sempre. Dunque mi aspetto di voler credere nell’impossibile, come abbiamo sempre fatto per tanti anni».
Il futuro di Gasperini: cosa accadrà
Per motivare un gruppo scarico serve però toccare le corde giuste. Il tecnico di Grugliasco si è affidato al fascino del sogno (tricolore) proibito: «Solo se ci credi veramente puoi rendere possibile qualcosa: anche quando sembra impossibile, anche quando sai di dover affrontare tutte le migliori». A colpire è stata però la calma serafica sull’argomento futuro: «Non ho molto tempo, magari questa è l’ultima occasione per provarci davvero. C’è un inizio e una fine, vedremo se andare a scadenza o di interrompere al termine della stagione. Non ci saranno ulteriori rinnovi e continuità». Due gli scenari, non si deve escludere nemmeno l’eventuale dietrofront, ma le parole pronunciate con tre mesi d’anticipo danno la sensazione che le strade si separeranno al termine della stagione dopo nove anni d'amore. L’attuale contratto scade nel 2026, quel che è certo è che, scudetto o meno, l’addio non verrà posticipato così a lungo.
Gasperini e il caso Lookman
Ma il calendario impone una visione più ristretta. Sul caso Lookman, dopo il botta e risposta nei giorni scorsi, Gasperini ha voluto smorzare i toni: «Non ho avuto la sensazione di questo gran casino, è stato soprattutto un fatto mediatico. Ho quasi la sensazione che per qualcuno possa essere un bene descrivere l’Atalanta come un ambiente buttato per aria». Il giocatore è stato regolarmente convocato e molto probabilmente partirà dal primo minuto insieme a Retegui e De Ketelaere: per puntare in alto serve iniziare con una vittoria al Castellani, senza soffermarsi su calcolatrici e tabelle. L’Empoli però cerca riscatto dopo dieci partite senza vittoria: «Affrontiamo una squadra arrabbiata - ha dichiarato D’Aversa -, verranno qui per cercare il massimo. L’impegno sulla carta è quasi proibitivo, sta a noi cambiare il verdetto». Quella dell’andata resta l’ultima vittoria dell’Atalanta in casa in campionato. Gasp dovrà raccogliere le energie per alimentare una squadra stanca e sfibrata: chissà se grazie alle parole di ieri il gruppo riuscirà a tirare fuori le motivazioni per raggiungere quel sogno quasi impossibile. Ma tremendamente affascinante.