Dopo avere dato l'addio a Gasperini, l'Atalanta era a un bivio. O puntava su un tecnico che confermasse l'impostazione tattica e condividesse la stessa visione di gioco del predecessore, portando nuovi stimoli alla squadra con la sua cultura del lavoro o cambiava radicalmente, deflettendo dalla linea che in nove anni ha fruttato la storica Europa League e altre tre campagne in questo torneo, 5 qualificazioni alla Champions nelle ultime 7 stagioni, 4 terzi posti, 3 finali di Coppa Italia.
L'Atalanta ha scelto Juric, allievo prediletto di Gasperini
Hanno fatto la prima scelta Antonio Percassi, Luca Percassi, Stephen Pagliuca e Tony D'Amico, che Juric conosce molto bene dai tempi della brillante esperienza veronese. E chi, meglio di Ivan, ha il profilo ideale per scrivere il nuovo capitolo atalantino? Ivan, l'allievo prediletto di Gian Piero, prima suo giocatore e poi suo vice a Palermo e nell'Inter, nonché successore al Genoa, quando, estate del 2016, l'allievo prende il posto del maestro che, accettando la proposta della Dea, risolve il contratto con il Grifone dopo averlo salvato in largo anticipo. Nove anni più tardi, la staffetta Gasperini-Juric si ripete a Bergamo, a conferma dell'invisibile filo d'acciaio che lega le carriere dei due tecnici. Last but not least, l'Atalanta punta molto sulla fame di rivincita del quarantanovenne signore nato a Spalato che si è lasciato alle spalle le delusioni Roma e Southampton.
I corsi e i ricorsi che accomunano i due tecnici
Corsi e ricorsi ancora una volta accomunano i due, grandi amici prima ancora che colleghi: di ritorno al Genoa, firmando un sesto posto che non gli consentì di giocare in Europa a causa della licenza Uefa non concessa alla società e l'undicesimo nella stagione successiva, Gasperini si era lasciato alle spalle gli esoneri Genoa (2010, nonostante il picco del quinto posto 2009); Inter (2011) e Palermo (2013). Rientrato in rossoblù, Gian Piero si prese fior di rivalse, al punto da indurre Antonio Percassi a puntare su di lui: il resto appartiene alla storia dell'Atalanta e del calcio. Anche Juric nel suo curriculum ha registrato andirivieni con il Grifone, club dal quale, fra il 2016 e il 2018, in piena, turbinosa gestione Preziosi, è stato assunto, esonerato, richiamato, esonerato. Verona, invece, si è rivelato il porto sicuro dove Ivan ha ottenuto lusinghieri risultati, tappa precedente l'arrivo al Toro. Lì, invece, ha dovuto fare i conti con il piccolo-medio cabotaggio di Cairo che frustra da vent'anni i tifosi granata, condannati a pencolare attorno al decimo posto.
A Bergamo un doppio salto mortale carpiato per Juric
Ma questo è un altro discorso. Juric a Bergamo fa un doppio salto mortale carpiato: passa dal doppio esonero stagionale alla Champions League ripartendo in Serie A dal terzo posto in classifica e sapendo che, quando incrocerà la Roma molto brevemente sua, dall'altra parte ci sarà proprio il pigmalione del quale ha preso il posto a Bergamo. Ha una gran fortuna, Ivan e deve guadagnarsela, soprattutto per conquistare subito gli orfani del predecessore: l'ombrello della società che, agli albori dell'era Gasperini, non esitò a confermare il prescelto, anche se sul groppone si ritrovò 4 sconfitte nelle prime 5 partite. Mai tackle di Percassi sulla Dea si rivelò tanto efficace.