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Benevento, Inzaghi: "Il Parma non è solo Gervinho"

Getty Images

Il tecnico sannita: "Sbagliato parlare di scontro diretto, i ducali si salvano da anni e faranno un campionato diverso dal nostro. Non cerco alibi, ma abbiamo assenze pesanti"

BENEVENTO - Pippo Inzaghi ha presentato in conferenza stampa la gara di domanti tra il suo Benevento e il Parma al Tardini: "Non è stata una settimana semplice, purtroppo siamo in emergenza. Non mi piace usare alibi, ma Viola e Iago Falque non ci saranno e si aggiungono agli infortuni di Caldirola e Maggio. Però, chiunque è sceso in campo ha dato ampie garanzie e quindi sono abbastanza tranquillo. Cambio di modulo? Non è quello che fa la differenza. Un vice Schiattarella in teoria c'è, è Viola ma non è disponibile. Potremmo giocare col centrocampo a due, Ionita ed Hetemaj possono farlo; valuteremo la soluzione migliore. Non siamo abituati a piangerci addosso, vogliamo disputareuna grande prestazione".

L'ex centravanti del Milan passa poi sotto la lente gli avversari: "Il Parma non è solo Gervinho, ha una rosa importante che da anni si salva senza problemi. Non sono d'accordo con chi parla di uno scontro diretto, penso che faranno un campionato diverso dal nostro. Hanno un organico di alto livello, si permettono di tenere in panchina un nazionale come Inglese. Serve un grande Benevento, senza dubbio. Mi aspetto una formazione in netta ripresa, che da anni ha certezze. Liverani è un ottimo allenatore, ha sostituito un altro grande tecnico come D'Aversa. Centrocampo e attacco hanno valori che non c'entrano nulla con la zona salvezza, ma penso solo al mio orticello. Contro Fiorentina e Juventus si è visto un grande Benevento, l'approccio farà la differenza. Secondo me il Parma non lotterà per la salvezza: me lo auguro, vuol dire che ci sarà una candidata in più".

Chiusura sull'esperienza da giocatore a Parma: "E' un qualcosa di singolare. Ogni volta che in carriera ho segnato, ho sempre esultato come un pazzo. Invece, dopo il mio primo gol in serie A, sono rimasto praticamente impassibile perchè lo realizzai contro la squadra della mia città. Naturalmente avevo una gioia incredibile dentro di me, mi sentivo riconoscente nei confronti di un contesto che mi aveva aiutato tanto nel mio percorso di crescita".

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