ROMA - Bologna e i predestinati azzurri. Una storia bella, fatta di tenacia e talento. Verdi ha debuttato in Nazionale maggiore a marzo 2017 contro l’Olanda in amichevole, sostituendo Verratti. Anche in questo c’è un filo conduttore, un altro patrimonio del nostro calcio portatore di bel gioco, di gol e di intuizioni moderne, ma soprattutto di passione e fair-play, valori sposati anche dalla campagna Sky d’inizio stagione dedicata alla Serie A (#NuovoInizio). Verdi ha lavorato per tutto questo. In quei giorni del debutto con l’Italia, per lui sono state spese parole costruttive anche dal ct Ventura, e il rossoblù all’epoca non è stato da meno: «Sono orgoglioso e spero di poterlo essere anche in futuro, portando la maglia del Bologna in Nazionale. Devo continuare a fare bene per riconquistare l’azzurro». E oggi le immagini di Simone ancora con la maglia azzurra riempiono di orgoglio anche chi non è rossoblù. E’ la gioventù che cresce, è un esempio e modello da seguire per tutti quelli che hanno un sogno - alzi la mano chi non l’ha mai avuto – che porta e passa da Coverciano. Impegno, lavoro, costanza, tenacia: tutte doti da possedere e salvaguardare. Sentire l’inno, giocare per la propria nazionale dà una carica speciale. Succede al Bologna quest’anno, è già successo nelle recenti scorse stagioni. Deve essere un obiettivo per tutti, il colore azzurro.

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