BOLOGNA - Eravamo rimasti a 215. Sono i minuti giocati da Nicolas Dominguez nel campionato italiano. Cinque spezzoni di partita: dieci minuti con il Torino, quasi settanta con il Verona, diciassette con la Roma, ventinove con il Genoa e l'intera partita con l'Udinese. Alti e bassi per il centrocampista argentino arrivato a Bologna a gennaio dopo aver giocato una splendida prima parte di stagione in patria. Cinque reti in quattordici partite e un assist, che gli hanno garantito anche la maglia della nazionale e un futuro sempre più roseo.
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Dopo cinque mesi di ambientamento, anche se il lockdown ha sicuramente rallentato il suo inserimento, è l'ora di raccogliere i risultati. Vive nel cuore della città e ha utilizzato questi mesi per conoscere e capire meglio Bologna insieme alla fidanzata Carolina e al loro cane, con il quale lo si può vedere passeggiare e salutare con affetto i tifosi. Anche se con la mascherina è riconoscibile solo dal colore dei capelli. Tutto il Bologna, che lo ha voluto a ogni costo fin da gennaio, si affida a lui. In particolare Mihajlovic sa di poter contare su un jolly del centrocampo che può svolgere sia il lavoro di mezzala che quello di rifinitore, dando così una mano sia nel portare palla, come spalla per Poli e Medel, oppure in posizione più avanzata nel ruolo che per ora svolge Roberto Soriano, ma che in caso di necessità può vedere l'argentino protagonista. Anzi è proprio in quella posizione dove potrebbe fare valere ancora meglio le sue capacità realizzative, come è successo nella partitella di allenamento di ieri nella quale è andato a segno.
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