BOLOGNA - Una tegola dopo l’altra e tutte pesantissime. Prima quella di Andrea Poli, frattura al perone destro, due mesi di sosta. Poi ecco quella di Mitchell Dijks, che ieri è stato sottoposto a un intervento chirurgico al secondo dito del piede destro, con tempi di recupero di circa due mesi. Siamo alla terza, quella che è caduta sulla testa di Gary Medel e di conseguenza anche di Sinisa Mihajlovic nel primo quarto d’ora della domenica dispari (in tutti i sensi) di Benevento: gli esami hanno evidenziato una lesione al gemello mediale sinistro, e se tutto andrà per il verso giusto Medel sarà di nuovo a disposizione tra 45 giorni.
Morale: è come se il destino avesse punito quelli del Bologna per gli errori grossolani commessi in questo ultimo mercato. Perché non solo non hanno acquistato né il difensore né l’attaccante a lungo richiesti da Sinisa, ma hanno anche ceduto Mattia Bani, il miglior difensore centrale del campionato scorso, passato al Genoa in prestito con obbligo di riscatto a 5 milioni di euro, evidentemente ritenuti addirittura fondamentali per migliorare il bilancio (in rosso) del Bologna. Che ora è in grande emergenza, certo, ma che in realtà lo era anche in passato (ed è grave che la società non abbia ritenuto di dover correre ai ripari), non avendo dimenticato come già prima del lockdown, contro l’Udinese, Mihajlovic fu costretto a costruire una squadra e una panchina strapiena di ragazzi della Primavera.
Il Bologna resta a pezzi
E il brutto è che il Bologna rimarrà così com’è, e cioè a pezzi, considerato che sul mercato non è riuscito a fare niente. Nonostante, ecco il punto, che al termine della partita di domenica di Benevento i dirigenti avessero fatto sapere sotto sotto di dover mettere per forza a disposizione di Sinisa un rinforzo in difesa, sempre più ridotta ai minimi termini, essendo rimasta solo con Danilo, Tomiyasu e Denswil (c’è Mbaye, è vero, ma anche lui è un esterno). Oltre a Paz si intende, che Riccardo Bigon non è [...]
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