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Il salto di qualità è davvero vicino

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Leggi il commento sull’ultima prestazione del Bologna contro il Napoli

Lecce eccome se conta per il Bologna, inutile nascondere che l’ottavo posto e di conseguenza l’eventuale sbarco in Conference League siano un traguardo complicato dopo le vittorie di sabato di Torino e Fiorentina, ma siamo certi che la squadra di Thiago Motta se li giocherà almeno fino a quando avrà una speranza di poterli agguantare. Non arrendendosi mai, lottando su ogni pallone come se fosse l’ultimo della vita, capace di riprendere anche un Napoli che era scappato con i due gol di Osimhen ma che nell’ultima mezzora ha vissuto di affanni di fronte ai rossoblù che con gli innesti avevano cambiato marcia e che per niente al mondo accettavano di perdere l’ultima partita in casa.

La festa del Dall’Ara

E pensate cosa sarebbe accaduto se il gol di Sansone all’ultimo secondo fosse stato convalidato, allora sì che con due punti in più Lecce sarebbe diventata la trasferta del Grande Sogno che dopo tanto tempo può diventare realtà. Certo, alla fine il Dall’Ara ha fatto festa ugualmente e sapete perché? Perché era da una vita che l’ultima partita non aveva più un significato, dopo i tanti finali impalpabili e alcune volte conditi anche di vergogna degli ultimi anni. E poi perché questa squadra ancora una volta ha saputo ribellarsi alla sconfitta, avendo battuto in casa l’Inter, pareggiato contro Juventus, Lazio, Roma e Milan e vinto (dando spettacolo) a Bergamo contro l’Atalanta.

Il salto di qualità dopo tanto tempo

Con il pareggio di ieri il Bologna è arrivato ai 51 punti conquistati dal Bologna di Stefano Pioli nell’annata 2011-12 e al di là di quello che potrà accadere a Lecce per quanto riguarda l’aspetto legato sia all’ottavo posto che all’Europa, ecco che in caso di nuovo risultato positivo potrebbe metterselo alle spalle. E se ciò dovesse succedere sarebbe estremamente importante, perché rappresenterebbe il primo salto di qualità dopo tanto tempo, nonostante (non dimentichiamolo mai) i cinquanta milioni che il Bologna ha ricavato dalle cessioni nell’estate passata. E qua arriviamo a una nota altrettanto significativa riprendendo i pensieri messi in piazza sabato da Thiago Motta. E’ evidente che l’allenatore rossoblù voglia capire quelle che sono fino in fondo le intenzioni (e anche le ambizioni) del presidente Saputo su quello che dovrà essere il Bologna di domani, alla luce del fatto che Sartori e Di Vaio saranno chiamati a dover fare di nuovo cassa e di rientrare almeno di una trentina di milioni sul fronte delle cessioni.

Bologna merita di tornare in Europa

Anche in questo senso è più che comprensibile il desiderio di Thiago che il Bologna debba essere chiaro e trasparente nella comunicazione sia interna che esterna, non dimenticando come in passato i capi rossoblù abbiano anche disegnato scenari più belli a livello tecnico di quelli che in realtà la squadra poteva esprimere dentro il campo. Ora che Sartori sia da anni un numero uno sul mercato è il segreto di Pulcinella, ma attenzione, né lui né Di Vaio sono attrezzati per fare miracoli: certo, il fatto che questo Bologna abbia superato i cinquanta punti è anche merito loro per come è stato costruito, e non solo di Thiago e della sua banda di ragazzi straordinari, ma sarebbe sbagliato chiedere loro di fare un mercato con numeri bassi e poi confidare che lo stesso Thiago e il Bologna possano sbarcare ugualmente in Europa, tenendo presente come la Fiorentina abbia due squadre competitive, e non una. Dove vogliamo arrivare è facile: ieri Saputo ha potuto vedere di persona il grande spettacolo che ha confezionato il Dall’Ara, e la speranza è che il presidente abbia capito come il popolo rossoblù meriti di avere un Bologna che possa sognare tutti gli anni l’Europa. Magari non raggiungendola ma che sappia quanto meno tenerla viva fino all’ultima giornata. Come in questa annata. E se lo merita anche Thiago, al quale era stato chiesto la salvezza, non dimenticando come alle spalle ci fosse la tragedia legata a Sinisa.

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