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Bologna già oltre la festa: nessuno vuole mollare la Champions

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Bologna già oltre la festa: nessuno vuole mollare la Champions FOTO SCHICCHI
L’abbraccio dopo l’accesso all’ultimo atto di Coppa Italia sono alle spalle: l’obiettivo dei rossoblù si sposta ora sul campionato

Senza tregua. Perché ora come ora anche festeggiare più del necessario è un lusso da non potersi permettere. Perché se il Bologna vuole sperare di poter agguantare l’Europa, soprattutto la Champions, ma anche l’Europa League, attraverso il campionato, non può permettersi di perdere neanche un attimo. Nel senso che la finale di Coppa Italia appena conquistata deve essere messa da parte e bisogna rimettere sia la testa che il cuore sulle prossime tre partite. Tre, vale a dire quelle che precedono quel «tutti a Roma» che da giovedi notte è diventato il refrain che più sta andando di moda a Bologna. Ma intanto lunedì il Bologna giocherà a Udine, poi avrà la grande sfida del Dall’Ara contro la Juventus che assomiglia tanto a uno spareggio e infine la trasferta di San Siro contro il Milan proprio a pochi giorni dalla finale tra le due stesse squadre. E se il Milan può concentrarsi da subito solo sulla finale di Coppa Italia, il Bologna deve difendere con le unghie e con i denti il quarto posto che gli consentirebbe di sbarcare per la seconda volta di fila in Champions.

Il cammino del Bologna

Senza tregua, e conoscendo bene Vincenzo Italiano era facilmente immaginabile che l’allenatore del Bologna non perdesse tempo, perché già da giovedì notte fate conto che abbia invitato tutti a dimenticare la festa del Dall’Ara e a ripartire dal grande abbraccio della squadra con la sua gente sotto la Curva Andrea Costa, perché il popolo rossoblù merita di vivere tante altri notti come quella. E affinché ciò possa accadere, c’è soltanto una strada da percorrere: pensare per il momento solo al campionato. Ecco perché Italiano non ha aspettato il ritorno al lavoro programmato per questa mattina a Casteldebole, preferendo da subito battere forte su questo tasto che legittimamente ritiene fondamentale. Non dimenticando, tra l’altro, come dopo le grandi serate di gioia fin qua il Bologna abbia fatto fatica sia sul piano dell’approccio che della prestazione. Vedi Empoli in campionato dopo la vittoria in Champions League contro il Borussia Dortmund e vedi anche gli stenti e gli affanni con i quali ha dovuto convivere a Lecce dopo la vittoria di Bergamo contro l’Atalanta in Coppa Italia. Tenendo presente come queste due partite siano finite con un pareggio, poco ma sicuro questa mattina Italiano riproporrà ancora con più fermezza l’argomento, perché se in un altro momento un pari a Udine poteva anche essere accettato, a oggi no, sarebbero due punti persi e non uno guadagnato, inutile nasconderlo.

La trasferta di Udine

Senza tregua, e lo hanno capito anche i calciatori, che vogliono a tutti i costi continuare ad alimentare le loro speranze di poter sbarcare in Europa anche attraverso il campionato. E non a caso ieri mattina tanti rossoblù, ma tanti veramente, si sono presentati ugualmente a Casteldebole nonostante fosse il loro giorno libero. E ciò evidenzia come questa squadra stia bene insieme anche quando è sul posto di lavoro, poi come sia fatta da calciatori estremamente responsabili e con tanta fame addosso e perché ha capito quanto sia importante rimanere sul pezzo, non distrarsi e non farsi coinvolgere dal clima festaiolo che si respira a Bologna, ma al contrario continuare a tenere la testa bassa sul manubrio e a pedalare, pedalare forte, considerato che qua chi si ferma anche solo per un attimo rischia sul serio di buttare via un’intera stagione. E il Bologna non vuole che questo possa succedere. In poche parole, alla finale di Coppa Italia all’Olimpico di Roma contro il Milan la squadra di Italiano penserà più avanti, ora ha un’altra “finale” da vincere, la prima delle tre, ed è quella di lunedì prossimo a Udine. Dove nel campionato passato rimediò la sconfitta più pesante (e anche meritata) dell’annata.

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