BOLOGNA - Edin Dzeko, 39 anni, un autentico campione da quando ne aveva 20 di meno, e Francesco Pio Esposito, che di anni ne ha 19, non rappresentano solo due soluzioni di mercato per quanto riguarda l’attacco del Bologna ma addirittura due scenari. Ci spieghiamo meglio: l’attaccante bosniaco in uscita dal Fenerbahce solo perché ha dentro il forte desiderio di tornare a giocare nel nostro campionato, tenendo presente come sia il popolo che la società del Fener avrebbero fatto di tutto e di più per blindarlo a Istanbul, consentirebbe al Bologna di poter trattenere sia Thijs Dallinga che Santiago Castro. Per quella che è la sua età, certo, ecco che Dzeko accetterebbe di fare anche la terza punta, anche se guai a dimenticare come nonostante i suoi alti numeri anagrafici l’ex Inter e Roma abbia messo insieme in questa stagione una cinquantina di presenze nella squadra allenata da Josè Mourinho. A differenza di Pio Esposito, che difficilmente potrebbe sbarcare a Casteldebole con l’etichetta della terza punta almeno per due motivi. Il primo: con tutte le squadre che lo corteggiano, il giovane attaccante accetterebbe malvolentieri il Bologna sapendo di avere davanti Castro e Dallinga e che Vincenzo Italiano impiega solo una prima punta. Il secondo: proprio per lo stesso motivo, la stessa Inter preferirebbe inevitabilmente per questo suo giovante talento un’altra destinazione, perché è chiaro che Beppe Marotta e Piero Ausilio lo mandano in prestito per farlo giocare il più possibile e di sicuro non per farlo stare a guardare le partite dalla panchina, considerato che in questo ultimo caso potrebbe anche restare ad Appiano Gentile.
Bologna, Italiano cerca i gol
Come dire: con l’arrivo di Francesco Pio Esposito sarebbe molto probabile la cessione di Dallinga, ma a questo punto è lecito porsi un interrogativo molto significativo. Questo: siamo certi che Giovanni Sartori, Marco Di Vaio e Italiano siano disposti ad avere in attacco due prospetti estremamente bravi come Castro e Pio Esposito, ma al tempo stesso uno del ‘2004 e uno del ‘2005, dovendo partecipare a campionato, Europa League e a una Coppa Italia da onorare e da difendere dopo averla conquistata a Roma contro il Milan? Ne dubitiamo fortemente, e anche da qui nascono le lunghe riflessioni attuali da parte degli uomini dell’area tecnica del Bologna e dello stesso tecnico, tutti con la convinzione addosso che agli attaccanti di oggi debbano essere aggiunti quasi per forza altri 10 gol, perché nel caso in cui in questo campionato Italiano avesse potuto contare su un attaccante che ha segnato quanto Moise Kean e Mateo Retegui lasciateci dire che la squadra rossoblù avrebbe lottato tranquillamente con l’Atalanta per il terzo posto in classifica.
Bologna, Fabbian e Castro, qual futuro?
Detto come gli agenti di Dzeko abbiano sondato anche il Bologna dopo aver capito che i tempi per la Fiorentina inevitabilmente si stavano allungando e che la squadra rossoblù sarebbe una destinazione altrettanto molto gradita a questo grande attaccante bosniaco (al di là delle puerili smentite del solito sito che di Bologna conosce solo il suo prefisso telefonico), va sottolineato come Sartori, Di Vaio e Ausilio abbiano tanta altra carne al fuoco da dover “cucinare” insieme. Ad esempio c’è il nodo legato a Giovanni Fabbian: l’Inter verserà entro il 10 luglio i 12 milioni per riscattarlo oppure deciderà di lasciarlo al Bologna? E poi: sempre l’Inter pensa ancora per il proprio domani (per intenderci tra 1 anno o addirittura 2) a Castro, perché di sicuro non possono bastare un paio di telefonate all’agente dell’argentino o allo stesso ragazzo magari da parte di Xavier Zanetti che per tutti gli argentini è un autentico mito per mettere Sartori con le spalle al muro. Ci vuole altro, credeteci. Dove vogliamo arrivare? Elementare: se l’Inter pensa veramente a Castro, sa quello che deve fare un giorno per poterci arrivare. A Casteldebole hanno le idee molto chiare anche su questo tema.