CAGLIARI - "Dobbiamo difendere con meno superficialità". Eusebio Di Francesco non è certo contento dell’andamento difensivo del suo Cagliari, ma ha già individuato un primo elemento sul quale lavorare perché la sua squadra deve avere maggiore intenzione. Sono ben quindici le reti incassate dalla compagine isolana e il fatto che siano arrivati in appena sei gare di campionato, non può certo far dormire sonni tranquilli al tecnico isolano. Di Francesco ha risolto, puntando soprattutto sulla sua visione offensiva del calcio, il problema del reparto offensivo tanto da godersi un attacco capace di andare a bersaglio in ben dodici occasioni. Qualche indecisione iniziale aveva fatto scattare alcune preoccupazioni in avvio di stagione ma ora, soprattutto grazie alla buona vena di Joao Pedro e Simeone, la situazione è decisamente migliorata, tanto che l’attacco è il punto di forza del club rossoblù.

Ora, però, l’allenatore della squadra sarda ha preso atto che la coperta a sua disposizione potrebbe essere un po' troppo corta e che servirà qualche correttivo per evitare che, così come è accaduto a Bologna, pur con l’abilità di riuscire ad andare in vantaggio per ben due volte, la squadra possa uscire sconfitta dal campo. L’ipotesi di cambiare di nuovo modulo non è nemmeno in discussione perché Di Francesco è alla ricerca della continuità di prestazioni e modificare lo schieramento in corsa non sarebbe certo l’opzione migliore. Servirà, però, non solo una maggiore attenzione da parte della linea arretrata, ma anche un grande contributo da parte del resto della squadra. A iniziare dagli attaccanti che dovranno arretrare per fare densità in mezzo al campo ed evitare che i due mediani subiscano da soli le avanzate degli avversari.

 

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