VERONA - "Sì, sono stato molto vicino alla Roma qualche anno fa". Così il portiere del Chievo, Stefano Sorrentino, ai microfoni di Italia nel Pallone in onda su Radio 2: l'estremo difensore racconta come tempo fa fu vicino all'approdo in giallorosso e parla della propria carriera: "Star fuori non mi fa piacere, mai. Ma è giusto far spazio a chi ha giocato meno perché siamo salvi dopo un gran campionato. Credo giocherà Seculin fino alla fine, ma non c'è nessun problema".

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PASSIONE PER IL CALCIO - "Il calcio di mio padre, portiere anche lui, era un altro calcio: a Catania con Ranieri che faceva il libero, lui con quei baffoni, le  invasioni di campo e cose del genere. Ma tutto senza ripercussioni, in modo più genuino... La passione per il calcio ce l'ho da sempre, dalle palle di carta in casa, fino alla Serie A.  Le urla dopo una parata? Non mi arrabbio coi difensori, quello è un modo di caricarmi, la grande parata equivale a un gol. Non mi sono mai permesso di inveire contro i compagni. Quando subisco gol non dico una parola".

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LA JUVENTUS - "La Juve è forte non lo scopro io. Siamo stati bravi a rimanere in partita concedendo poche occasioni a loro, che però da grande squadra appena possono ti colpiscono".