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Gabrielloni, la laurea in economia, la vita poco social e gli anni in Serie D: chi è l’eroe di Como-Roma

Il primo gol in Serie A è decisivo per la vittoria contro i giallorossi: tutti i segreti dell'attaccante

Mentre la Roma ragiona sulla brutta sconfitta subita, il Como fa festa per la grande vittoria in casa. L'eroe della partita è sicuramente Alessandro Gabrielloni, che ha trovato la rete decisiva al 93' (seguita poco dopo dal raddoppio di Nico Paz).

Gabrielloni, dati e statistiche

Per Gabrielloni, attaccante, questo è il primo gol in Serie A, celebrato con una grande esultanza durante e dopo la partita. Nella scorsa stagione, quella dove il Como ha conquistato la promozione, ha realizzato 9 gol in 37 partite, tutti però decisivi e che hanno portato punti pesanti per la classifica. A 30 anni sta vivendo la sua prima stagione in Serie A dopo essere partito dalla Serie D. In totale in carriera ha collezionato 225 partite, 65 reti e 10 assist.

Gabrielloni, il rapporto con i social

Gabrielloni usa pochissimo i social, con il suo account Instagram da poco meno di 10mila followers che è fermo da mesi. Pochi post, l'ultimo per celebrare il debutto in Serie A, un altro per la promozione e uno ancora per festeggiare il compleanno della fidanzata. Pochissimo rispetto a tanti altri calciatori. E manca ancora il post con cui celebrare il primo gol in A, con i tifosi che hanno riempito di commenti il suo ultimo post, del 21 agosto, per scrivere all'attaccante.

Gabrielloni, la laurea durante il covid

Gabrielloni era diventato virale durante la pandemia di covid per la sua laurea in economia. L'attaccante ha infatti discusso la tesi a casa via Skype, vista l'emergenza, con una foto che divenne subito popolare: seduto, elegante in camicia e maglioncino ma con i pantaloncini del Como sotto il tavolo, lontano dalla webcam. "La mia tesi era basata sui dati Istat del 2019 - le parole nel 2020 a Tuttomercatoweb -, in cui si dimostrava un invecchiamento della popolazione e una diminuzione delle nascite e degli abitanti. In squadra siamo in tre ad aver scelto di portare avanti anche questo percorso e ormai con la tecnologia c’è la possibilità di farlo tranquillamente, anche a distanza. Se si ha l’interesse e la passione per qualcosa è importante coltivarla. Lo studio è per una questione di cultura personale. Però quando smetterò di giocare, quindi non a breve termine, penso che cercherò le mie opportunità in un mondo diverso da quello del calcio. Non credo che quando smetterò di giocare resterò nel mondo del pallone, anche se mai dire mai. Intanto gioco e studio, un giorno vedrò cosa mi riserverà il futuro”.

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