"Sì, la priorità è il Como". Come anticipato lo scorso primo maggio nel corso di un'intervista esclusiva rilasciata al nostro direttore, Ivan Zazzaroni, l'orientamento di Cesc Fabregas in merito al suo futuro era chiaro ed è confermato: l'allenatore spagnolo resterà sulla panchina del Como. Nonostante le tante richieste, l'ex centrocampista proseguirà la sua avventura alla guida del club lombardo dopo aver raggiunto con largo anticipo la certezza aritmetica della salvezza.
Fabregas: "A Como la gestione del quotidiano è uguale che si vinca o si perda"
Al Corriere dello Sport, Fabregas aveva spiegato: "È normale che qualcuno si sia fatto vivo. Ci sono squadre che stanno cercando l’allenatore o il giocatore. Chiamano e ci sta. È così, non dobbiamo dire bugie alla gente. Capita ovunque. Pensi che Simeone in tutti questi anni non l’abbia chiamato nessuno? Eppure è ancora all’Atletico. Esiste un timing per tutte le cose".
Evidentemente non è tempo di andare via ma di continuare con il "suo" Como. Con il club che ha portato in Serie A centrando, in scioltezza, la permanenza in categoria e nel quale non aveva nascosto di sentirsi felice: "Mi ritengo molto fortunato perché qui la gestione del quotidiano è uguale tanto che si vinca quanto che si perda. Il confronto è costante. Pretendo molto, è vero, perché una cosa che Conte mi ha insegnato e ha ripetuto giorni fa è l’essenza del nostro lavoro. Il fondoschiena sempre a rischio è solo quello dell’allenatore, è una questione di aspettative interne e esterne".
Fabregas: "Il Como mi garantisce tanta libertà"
Como sarà ancora la casa e la grande famiglia di Fabregas: "Siamo un gruppo. Il presidente, il direttore Charlie ed io. E poi c’è Osian Roberts, che è un po’ il responsabile del settore giovanile, una persona della quale mi fido ciecamente e che tante volte mi è d’aiuto sui temi più delicati. Sì, sono molto fortunato perché qui mi garantiscono tanta libertà".