Nuovo capitolo della querelle che vede protagoniste le società di Empoli e Cagliari, a pochi giorni dallo scontro salvezza in programma domenica alle ore 15 allo stadio "Carlo Castellani". Tramite i propri canali ufficiali, i toscani hanno risposto al comunicato emesso dai rossoblù dopo il divieto di trasferta imposto ai residenti nella regione Sardegna.
Empoli, la risposta al Cagliari dopo il divieto di trasferta ai residenti in Sardegna
Questa la nota ufficiale con cui l'Empoli ha risposto nella giornata odierna al Cagliari di Tommaso Giulini: "Nella mattinata di ieri abbiamo appreso con stupore e rammarico quanto comunicato dalla società Cagliari Calcio - scrive il club biancazzurro -. Teniamo a ribadire, come già detto, che la nostra società ha agito tenendo conto prima della raccomandazione contenuta nella Determinazione dell’Osservatorio Nazionale del 25 marzo 2025 ed in seguito della richiesta del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive di rimandare la decisione, sentito anche il Questore, al Prefetto di Firenze. Decisione, - si precisa - arrivata nella serata di ieri, con l’ordinanza adottata dal prefetto di Firenze al termine del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che vieta la vendita dei biglietti a tutti i residenti nella regione Sardegna. Ordinanza, come spiegato dalla Prefettura stessa, adottata sulla base delle indicazioni dell’Osservatorio nazionale del 25 marzo a cui ha fatto riferimento fin da subito anche la nostra società. Una decisione anticipateci in precedenza per le vie brevi e di cui eravamo già a conoscenza, e, ci teniamo a precisare, non di stretta competenza dell’Empoli Football Club, con un provvedimento preso per fatti che non riguardano direttamente la nostra società, la nostra città e la nostra tifoseria. Siamo sempre stati e continueremo ad essere collaborativi con le autorità competenti, - prosegue l'Empoli - rispettando ogni decisione. Ma soprattutto, teniamo a ribadire, come l’accoglienza del tifoso ospite nel nostro stadio non sia mai venuta meno e mai la nostra società metterà in atto una discriminazione territoriale nei confronti di alcuna tifoseria e di tutte quelle persone che seguono con passione e amore la propria squadra del cuore".