FIRENZE - Benevento non è solo una partita che la Fiorentina non può permettersi di perdere, perché altrimenti la classifica tornerebbe a farsi davvero preoccupante, ma è soprattutto lo spartiacque per tracciare una linea di demarcazione netta tra quello che è stato il campionato finora della squadra viola e quello che potrà essere. Il motivo è semplice. E complicato insieme.

Una su dodici

Il motivo è che la Fiorentina finora ha ottenuto un’unica vittoria (a Torino contro la Juventus e chissà se è stato un bene al di là dei tre punti molto importanti che ha fruttato) più 3 pareggi, a fronte di ben 8 sconfitte nelle 12 partite disputate lontano dal Franchi. Sei punti ottenuti sui 36 disponibili, media 0,50 a partita: peggio ha fatto il Crotone e basta, anche se la Fiorentina ha giocato un incontro in meno del Parma (0,62) e due del Bologna (0,72) che la precedono sempre relativamente al rendimento fuori casa. Comunque sia, rimanendo da giocare sette gare in trasferta compresa quella di sabato, è chiaro che la sfida contro la formazione di Pippo Inzaghi assume una valenza precisa per l’immediato considerando il peso complessivo che un risultato positivo avrebbe sulla classifica e sull’autostima, ma Pezzella e compagni potrebbero poi sfruttare gli effetti benefici dell’onda lunga nei successivi impegni in trasferta.

Scontri diretti

Dove dire e ripetere che la Fiorentina metterà in ballo la propria permanenza in Serie A non è un’esagerazione, ancora riflettendo sul fatto che oltre a quello con il Benevento avrà altri tre scontri diretti in programma: con Genoa, Bologna e Cagliari, questo con i rossoblù di Semplici addirittura alla terz’ultima giornata, quando confronti del genere diventano spareggi a tutti gli effetti [...]

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