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Fiorentina, il Gollini II va già a tempo di rap

Per lui è iniziata la nuova avventura in viola, 10 anni dopo: "Al Franchi dovrà essere dura per tutti. Ho qualche sassolino ancora da togliere"

FIRENZE - Non solo Holly e Benji per associarlo a Jovic nei rispettivi ruoli in campo, ma anche un impianto stereo diciamo a mo’ di ciondolo in una collana ad anelli, di quelli spessi, da rapper (l’amatissimo hobby del soggetto in questione), non a caso identica a quella indossata nella foto su Twitter del club: perché la comunicazione al tempo dei social funziona (anche) così e allora Pierluigi Gollini a Firenze la Fiorentina l’ha annunciato per immagini (simboliche). E alla fine il portiere che viene dall’Atalanta in prestito oneroso (0,5 milioni) con diritto di riscatto fissato a 8 milioni si è materializzato davvero, accolto dai tifosi viola per gli immancabili selfie con l’altrettanto immancabile sciarpa viola al collo.

Entusiasmo e sassolini

Visite mediche (prima a Coverciano, poi in Piazza Indipendenza) e firma: tutto secondo copione, tutto secondo programma. Capello biondo platino (sale e pepe come va a Miami avrebbe detto Verdone), sorriso largo così e tanto entusiasmo: il portiere torna a Firenze a dieci anni di distanza dal giorno della sua turbolenta partenza verso Manchester (sponda United), allora diciassettenne, per un lungo giro che lo avrebbe poi portato al Verona, all’Aston Villa, all’Atalanta e al Tottenham di Conte (senza soddisfazione personale) con rientro infine in Italia e alla Fiorentina: nuova avventura in viola, nuove prospettive. «Sono contentissimo, carico e determinato. Ho qualche sassolino da togliermi dalle scarpe. Il passato? Una vita fa, le cose sono cambiate. Quest’anno dev’essere dura per tutti giocare al Franchi. Non vedo l’ora di raggiungere i miei compagni e di cominciare».

Adesso il quarto

Manca soltanto Dodo per completare il poker di acquisti “promesso” prima e consegnato poi a Italiano in perfetta coincidenza di tempi con la partenza per il ritiro di Moena: questioni burocratiche-organizzative, chiamiamole così, ma l’arrivo dell’esterno destro è questione solo di ore e di completamento di tutti i documenti necessari. Il fine settimana paradossalmente aiuterà a mettere insieme ciò che serve, poi Dodo sarà pronto per fare quello che hanno fatto Mandragora, Gollini e Jovic in questi giorni e seguirli infine in Val di Fassa: in attesa che la Fiorentina liberi un posto da extracomunitario (Pulgar l’indiziato numero uno), il placet dello Shakhtar consentirà al brasiliano intanto di allenarsi con i compagni in ritiro.

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