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Fiorentina, un pianto greco. Al Franchi ci vorrà un'altra Viola

Atene ancora tabù dopo la finale persa nel 2024. Partenza disastrosa, gran recupero dei due gol subiti, rete di Moreno annullata per fuorigioco, ripresa orribile. Il Panathinaikos vince con Teté, colpendo anche un palo. Difesa impresentabile, incubo Terracciano

Niente da fare, ad Atene la Fiorentina è sempre un pianto greco. Lo stadio in cui ha giocato contro il Panathinaikos non era lo stesso dove, l'anno scorso, aveva perso la finale di Conference contro l'Olympiacos, ma la Viola è caduta ancora. Brucia, eccome, la sconfitta nell'andata degli ottavi di finale subita contro la terza in classifica della Souper Ligka Ellada, il massimo campionato ellenico. Eppure, se non ci fosse stata l'orribile ripresa, il finale sarebbe potuto essere diverso. Il primo tempo rischiava addirittura di essere chiuso sul 3-2, ribaltando il micidiale 0-2 di Swiderski e Maksimovic, incassato in un quarto d'ora, ma il gol di Moreno è stato annullato per fuorigioco. Come se il Var le avesse  scaricato le pile, la squadra di Palladino è tornata in campo senza capo né coda. Il Panathinaikos l'ha capito subito e ha colpito. Terracciano ha vissuto una serata da incubo, avendo sulla coscienza due dei tre gol (dove sei de Gea?), mai aiutato, però, da una difesa sbalestrata e da un centrocampo sovrastato dal dinamismo avversario. Swiderski, Maksimovic, Djuricic e Tetè i biancoverdi sugli scudi; menzione speciale per Djuricic, ex Samp, Benevento e Sassuolo, migliore in campo. Beltran e Fagioli, al primo centro in viola, non sono bastati a Palladino mentre Kean è stato servito poco e male da una manovra lenta e confusa. Ad Atene, la Fiorentina perse la Conference  il 29 maggio 2024; ad Atene, la Fiorentina non è uscita dalla Conference il 6 marzo 2025. La qualificazione ai quarti è ancora possibile: nel ritorno bisognerà segnare almeno due gol senza subirne uno. Purché in campo vada un'altra Viola: questa ha incassato la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite, come se avesse smarrito il filo del gioco e, soprattutto, la fiducia in se stessa. Ha annotato Beltran: "Eravamo addormentati, sia all'inizio del primo sia del secondo tempo: in Europa non te lo puoi permettere". E allora, il 13 marzo al Franchi, sveglia!

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