Corriere dello Sport

LIVE

Fagioli, orgoglio e pregiudizio

foto
Fagioli, orgoglio e pregiudizio ANSA
Leggi il commento sulla risposta del centrocampista della Fiorentina dopo lo sviluppo del caso scommesse

Le parole scritte da Nicolò Fagioli sembrano uscire da un grande romanzo dell’Ottocento: sono parole pesanti, intinte nel dolore, ma fiere e dignitose. A 24 anni, questo ragazzo si ritrova per i suoi errori in un lessico drammatico e sincero che fa a pugni con la leggerezza, la superficialità, il vuoto della storia vissuta per noia con i suoi coetanei. A 24 anni, Fagioli parla come un vecchio che ne ha viste di ogni. Parole così, profonde come rughe: «Tutti possono cadere e commettere errori. L’importante è saperlo riconoscere e credo che la forza di un uomo stia nel sapersi rialzare. Avevo 19 anni all’epoca dei fatti e la ludopatia aveva preso il sopravvento su di me. Me ne sono pentito, ma la vita mi ha dato una seconda opportunità e la vorrei cogliere, avendo già scontato tutto ciò che dovevo scontare. Chiedo rispetto adesso, dopo aver affrontato un processo, preso una giusta condanna...». 

Invece, grazie all’ignoranza grassa e facilona di questi tempi in cui crediamo tutti di sapere tutto, senza studiare e approfondire niente, questo ragazzo fatto uomo a velocità supersonica si ritrova ingiustamente con la testa nella gogna. Ha sbagliato (molto), ha pagato (abbastanza), sta costruendosi faticosamente una vita numero due: eppure i clamori di questi giorni lo ricollocano al centro dell’inferno. Ovvio: paga la tremenda sfasatura tra giustizia sportiva e giustizia ordinaria, la prima rapidissima, che l’ha inchiodato subito, la seconda che arriverà con calma, nei suoi tempi e nei suoi modi. Resta però inteso che la verità è una sola: Fagioli e le sue colpe sempre quelle sono, non si è aggiunta una virgola al porcaio scoperto e confessato nel 2023. E allora? E allora le persone di buona volontà, le persone che usano la propria testa e magari cercano di capire (ne saranno rimaste alcune, o no?), almeno queste persone dovrebbero buttare a mare la confusione cialtrona di questa baraonda mediatica e raccogliere il grido disperato di Fagioli, condannato all’ergastolo del fango: «No, stavolta tutto questo non è giusto. Ho sbagliato, ho pagato, senza aver fatto male a nessuno, se non a me stesso e alle persone accanto a me. E come ogni persona che sbaglia e paga, ho tutto il diritto di rialzarmi». 

Viene voglia di prendere sottobraccio questo figlio, questo nipote, e dirgli più o meno così: caro Nicolò, sei stato un fesso gigantesco, ti sei buttato via nel modo peggiore, hai sprecato il tuo talento e la tua fortuna, però hai capito e pagato, proprio per questo meriti di giocarti la seconda possibilità. Stacca la spina, azzera il volume, esci dal frullatore social, e guarda soltanto a quello che hai davanti, senza dimenticare mai quello che hai lasciato alle spalle. Là fuori non tutti capiscono, c’è un sacco di gente amorale che non vede l’ora di fare la morale. Metti in conto anche questo, nell’espiazione che hai cercato. Il gioco della vita sa essere più cattivo e pericoloso del gioco d’azzardo. Quando si perde, si perde pesante. Ma stavolta c’è una grande differenza: stavolta sei pronto per vincere.  

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi