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La Fiorentina non aspetta più Zaniolo: tornerà in Turchia

Zero palloni toccati contro il Betis: potrebbe essere stata l’ultima gara vista la squalifica

Meno di tre anni fa Nicolò Zaniolo decideva una finale europea. Tre anni dopo è tutto diverso. Nella stessa competizione (Conference), ma in semifinale, ha fatto scena muta o quasi. Tra il 25 maggio 2022, giorno di Roma-Feyenoord, e l'8 maggio scorso, Fiorentina-Real Betis, sono cambiate prospettive e luci attorno a un calciatore che, alla soglia dei 26 anni, non sembra poter trovare un posto nel mondo. L'ingresso in campo di Zaniolo col Betis è incommentabile, perché di fatto non c'è stato. Sedici minuti giocati, l'intero secondo tempo supplementare, quando Palladino si è rovistato tra le tasche e ha messo sul tavolo tutte le armi offensive a disposizione. Un quarto d'ora in campo all'interno di un contesto caotico e disperato, di cui è stato solo comparsa sullo sfondo. Zero palloni toccati e la sensazione, anche nel momento di massimo pathos della stagione, di essere un corpo estraneo al contesto.

Zaniolo-Fiorentina, storia ai titoli di coda

La comparsata di coppa potrebbe essere l'ultima in maglia viola. Perché la squalifica presa dalla panchina nel finale di gara contro la Roma lo estrometterà dalla trasferta di Venezia e dal bollente incrocio con il Bologna di Italiano. Scontati i due turni di stop, tornerà a disposizione per Udinese-Fiorentina, ma a quel punto sarà comunque troppo tardi per lasciare il segno. Le sue occasioni - non troppe - le ha avute: tredici gare col giglio sul petto, quattro da titolare, per un totale di 462’. Oltre a quello di giovedì sera, altri zero più pesanti sono quelli alla voce gol e assist da febbraio a ora. Già con la Roma Palladino aveva provato a rivitalizzarlo inserendolo in un contesto ostico come quello dell'Olimpico, ma il risultato era stato disastroso. Giovedì poi l'ultima spiaggia. Dopo la seconda stecca in quattro giorni, è improbabile ci sia una terza chance per lui. Era arrivato in un ambiente che già conosceva dai tempi delle giovanili, spinto anche da un tecnico come Palladino che era stato in grado di rilanciare il suo vecchio amico Kean. Firenze poteva essere la sua oasi felice, si è confermata l'ennesimo specchio sul cui riflesso appare un calciatore ormai irriconoscibile rispetto a quello che a meno di vent'anni decideva un ottavo d'andata in Champions col Porto. In mezzo ci sono due pesanti infortuni che ne hanno deviato la traiettoria, ma soprattutto sei anni di tempo.

Il futuro di Zaniolo è in Turchia

Il destino di Zaniolo è segnato. A dir la verità, lo era già da qualche settimana: non è stata infatti superata la soglia di minuti necessaria (il 60% delle partite disputate, conteggiando solo quelle con almeno 30' in campo) per il riscatto, che era fissato a 15,5 milioni. Nel complesso, l'operazione-Zaniolo (con 3,2 milioni di prestito oneroso) poteva arrivare a costare quasi 19 milioni. Cifre che, confrontate col rendimento, non lasciano spazio a riflessioni e neanche a nessun tipo di trattativa per ridimensionare le richieste del Galatasaray. Il classe '99 tornerà in Turchia dopo aver cestinato la doppia chance con Atalanta e Fiorentina in attesa, chissà, di un'altra possibilità dall'Italia. 

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