Gli allarmi sono scattati tutti al Viola Park, proprio tutti e non da ieri, ma adesso è solo una corsa contro il tempo (il poco che rimane) per recuperare Kean e Gudmundsson, o almeno uno dei due ché a questo punto sarebbe già un successo per non costringere Palladino e la Fiorentina a presentarsi clamorosamente senza nemmeno un attaccante di ruolo (Beltran e Zaniolo sono squalificati: l’argentino per l’ammonizione presa a Venezia in diffida, l’ex Roma sconta la seconda delle due giornate rimediate per proteste dopo il 90’ all’Olimpico) e con uno tra i giovanissimi Caprini e Rubino (più il primo in base alle caratteristiche) a fare il centravanti nell’ultima occasione di rimanere agganciata alla zona Europa.
Fiorentina, sfida contro il tempo
È lo scenario a tre giorni dalla sfida con il Bologna che più cupo non si può e sembra perfino troppo cupo, eppure non è altro che la fotografia scattata ieri nell’allenamento del mattino in cui Kean e Gudmundsson hanno continuato a fare un programma differenziato rispetto ai compagni: una pessima notizia per Palladino che riporta al volo al discorso iniziale, focus delle attenzioni di tutti al centro sportivo. La speranza di tutto l’ambiente viola è che queste poche ore trascorse siano state sufficienti a modificare la situazione, al punto da consentire allo stesso tecnico campano di tratteggiare un quadro differente e più luminoso nell’incontro odierno con la stampa (ore 15) per presentare la delicata sfida con il Bologna, anzi decisiva: sempre ricordando che la Fiorentina non è padrona del proprio destino in classifica, affrontarla con Kean e Gudmundsson è un conto, con soltanto uno dei due è già una salita impegnativa, senza entrambi diventa un’impresa al limite dell’improbo non dimenticando che, oltre ai sopra ricordati Beltran e Zaniolo, saranno assenti anche Cataldi (fermo dal primo maggio per l’infortunio alla mezz’ora della semifinale d’andata di Conference a Siviglia) e Folorunsho, a sua volta fermato dal giudice sportivo per un turno.
Attacco mai visto
Ricapitolando: sia il centravanti ex Juventus che il trequartista islandese si sono fatti male durante Fiorentina-Betis di giovedì scorso al Franchi, problemi fisici (al quadricipite femorale il primo, contusione il secondo) che poi hanno impedito la convocazione dell’uno e mandato in tribuna l’altro all’annuncio delle formazioni al Penzo. Tre giorni più tardi nulla si è risolto e Kean e Gudmundsson stanno avvicinando il Bologna tra mille dubbi che rischiano di diventare certezze negative con il trascorrere delle ore e ormai è davvero una corsa contro il tempo: i rossoblù freschi di vittoria in Coppa Italia sono ormai lì alle porte di Firenze e per Palladino tra avere e non averli fa tutta la differenza di questo mondo nell’appuntamento che potrebbe segnare la stagione viola. E anche se dovesse recuperarli, non potrebbe contarci certo al cento per certo, ma questo sarebbe il guaio minore per l’allenatore ex Monza. Intanto, va immaginata una Fiorentina con, a esempio, Colpani trequartista («ruolo che sa fare», ha detto lo stesso Palladino di recente) e uno tra Caprini e Rubino là davanti, in una versione d’attacco così improvvisata da far passare tutto il resto in secondo piano (difesa Pongracic-Pablo Marí-Ranieri, ballottaggio Adli-Richardson con il franco-algerino in rimonta per aggiungersi a Dodo, Mandragora, Fagioli e Gosens a centrocampo): oggi sapremo se il reparto offensivo potrà tornare ad avere una parvenza di normalità e far rifiatare Palladino.