La programmazione del prossimo anno non aspetta nessuno, neanche Udinese-Fiorentina. E così questo lunedì 19 maggio può essere considerato anche il primo giorno della nuova stagione. Perché le situazioni in bilico, da risolvere entro poco tempo, sono tante. E perché la sfida in Friuli può servire da test, da prova di 90', per i calciatori ancora incerti.
Le valutazioni
Sarà una settimana di lavoro sul mercato e di «riflessioni profonde», citando una frase pronunciata da lui stesso lunedì scorso a Venezia, per il ds Daniele Pradè. Per prima cosa ci sarà da programmare i tre piani - tutti diversi - per mantenere i tre fuoriclasse: De Gea, Dodo e Kean. Per il primo c'è solo da mettersi a un tavolo e capire i termini per un prolungamento biennale che non sembra in discussione; su Dodo situazione ancora in stallo per quanto riguarda un rinnovo che sembrava fatto fino a poche settimane fa e si è complicato; e poi c'è Moise Kean, che è blindato da una clausola rescissoria da 52 milioni ma avrà bisogno comunque di garanzie su squadra e obiettivi futuri. Poi ci sono i calciatori da riscattare, Fagioli e Gudmundsson su tutti. Proprio su di loro sono in atto le riflessioni più profonde e quindi, anche per loro saranno settimane calde. Anche perché le cifre per i due riscatti sono alte (per Gud i viola dovrebbero sborsare ancora 17 milioni, con possibilità di ridiscutere a ribasso questa cifra, mentre per il centrocampista classe 2001 dovranno essere girati altri 13 milioni per il riscatto).
Gli addii
Per qualcuno invece, quella di ieri è stata l'ultima gara al Franchi: con ogni probabilità Yacine Adli (partito dalla panchina col Bologna) darà l'addio ai viola dopo aver illuso nella prima parte di stagione per poi perdersi, anche a causa degli infortuni, da inizio 2025 in poi. Un altro calciatore a forte rischio è Lucas Beltran, ieri squalificato: la seconda stagione del Vikingo in Italia se è possibile è stata ancor meno convincente rispetto al suo anno da matricola, col numero nove che si è dimostrato tutto fuorché un vero numero nove; per l'argentino è forte il richiamo di casa, col River Plate e soprattutto Manuel Gallardo, tecnico che lo aveva lanciato in prima squadra, che lo rivorrebbe al centro del proprio attacco per il prossimo Mondiale per Club di giugno. Operazione non facile - i 18 milioni sborsati dalla Viola ai Millionarios meno di due anni fa complicano tutto - ma che potrebbe sbloccarsi sulla base del prestito.