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Calvario Fiorentina, la panchina senza pace: tutti i nomi del dopo Palladino

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Calvario Fiorentina, la panchina senza pace: tutti i nomi del dopo Palladino
Pioli nel mirino della Nazionale? Firenze si agita: è uno scenario complesso e la Viola, a prescindere dalle vicende azzurre, segue ancora alcune piste alternative

FIRENZE - Non bastavano gli ostacoli di natura economica legati alla durata e all’entità del contratto (e bastavano), adesso la Fiorentina (l’ottica è quella, ovviamente) guarda con una certa preoccupazione a quello che può accadere tra la Federcalcio e Spalletti: perché se il tecnico di Certaldo dovesse perdere la Nazionale, la Nazionale potrebbe andare a Stefano Pioli che intanto in automatico è entrato nella ristrettissima cerchia di candidati per la panchina azzurra. Dietro Claudio Ranieri, insomma non è il focus principale delle attenzioni in Via Allegri, ma come alternativa forse unica e comunque “seria” è da tenere sempre in considerazione in una vicenda così delicata e in itinere. Quindi il club viola, che sull’allenatore parmigiano ha puntato ricevendo in cambio un’apertura convinta nonostante le difficoltà di cui sopra che difatti hanno rallentato e molto la trattativa finora, è come minimo in ansia.

Fiorentina, Pioli è in pole per la panchina

Storia nota che vale la pena ricordare. Mercoledì 28 Palladino comunica al telefono del direttore generale Ferrari di lasciare la guida della Fiorentina, dimissioni poi ratificate due giorni dopo e immediatamente accettate dalla società di Commisso. Che si mette subito a caccia di un sostituto, anzi si era già messa appena appresa la decisione di quello che considerava ormai l’ex tecnico: piace non da quel momento De Rossi (che in queste ore è nel mirino del Parma), ma non è opzione percorribile, vengono valutati i profili di Farioli e Gilardino, Baroni è gradito per più motivi però non scatta il contatto effettivo che metta in moto l’ipotesi di un fiorentino a Firenze, entrano nei radar Thiago Motta e Vieira e ci rimangono, ma l’obiettivo vero prende forma con e intorno al nome di Stefano Pioli. Pur consapevoli i dirigenti viola che non sarà facile, anzi sarà complicato, portare via Pioli: per il contratto fino al 2027 che l’Al-Nassr non intende risolvere in anticipo e per l’obbligo di domicilio in Arabia fino al 2 luglio da osservare da parte dallo stesso allenatore per beneficiare delle agevolazioni fiscali. Però, l’apertura di allora è quella che di fatto fa iniziare la trattativa, poi andata avanti in questa settimana abbondante senza a dire il vero sostanziali passi in avanti a causa appunto della complessità delle operazioni da un punto di vista economico.

Fiorentina, tutti i nomi per la panchina

Motivo più che valido per la Fiorentina per non starsene con le mani in mano e viceversa per preparare un piano B. Che c’era e c’è, comprendendo Patrick Vieira prima che il francese firmasse venerdì il rinnovo col Genoa e ora a maggior ragione continua ad accogliere Thiago Motta e Francesco Farioli, forse recupera Alberto Gilardino in toto. Più il nome a sorpresa tenuto ben nascosto e al riparo, anche se quello non appartiene ad alcun piano studiato a tavolino, ma mai come ora è necessario farvi riferimento. Di più: proprio nell’esigenza di non rimane spiazzata qualora le cose per la panchina azzurra dovessero precipitare dopo la partita di domani contro la Moldavia e costare il posto a Spalletti, il club viola ha lavorato e sta lavorando a una soluzione che non sia solo Stefano Pioli. L’ha fatto finora e lo farà a maggior ragione in queste ore che voci, indiscrezioni e possibilità si accavalleranno più in alto della Fiorentina e che però potrebbero avere riflessi sulla Fiorentina. Il tecnico che è stato a Firenze da giugno 2017 ad aprile 2019 rimane il “prescelto” fino a prova contraria e definitiva per tutte le ragioni descritte, eppure la somma di difficoltà reali e presunte stanno giustamente consigliando i dirigenti di valutare altri profili e altre scelte. Thiago Motta e Farioli, ad esempio, ma se la trattativa per Pioli dovesse diventare davvero intricata, troppo intricata, allora sì che i dirigenti di Commisso potrebbero puntare decisi su mister x. 

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