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Thiago Motta: "Genoa, felice di essere tornato". E Milito lo carica

Il nuovo tecnico rossoblù: "Il Grifone è sempre stato nel mio destino". Il Principe: "E' l'uomo giusto, può fare davvero bene"

GENOVA - Non date i numeri, Thiago Motta è quello che il modulo sarà sempre il suo celebre 2-7-2 (ritiene il portiere un aggregato alla costruzione del gioco). Dalla rivoluzione alla realtà la traduzione simultanea è questa, scelgo prima i giocatori e poi lo schema di gioco è una diretta conseguenza. Ci perdoni, ma proviamo ad azzardare: se fosse 4-3-3 oppure 4-1-4-1? Almeno proviamo a scoprire che impronta sarà. C’è ancora qualche giorno prima del Brescia ma si lavora su questo doppio binario. La difesa a quattro non si toccherà mai, è una pietra fissa. È stata la sua prima giornata sulle ali del Grifone, già in mattinata nel centro sportivo di Pegli: dieci anni dopo ritorna in una struttura nuova e confortevole che si è appena rifatta il look. "Felice di essere tornato. Le cose sono cambiate - ha detto al suo ingresso a Villa Rostan - il Genoa è sempre stato nel mio destino". Lo ribadirà oggi pomeriggio durante la presentazione. E poi un abbraccio speciale con quei giocatori come Marchetti, Pandev e Criscito che erano stati compagni di avventura in Nazionale, all’Inter e ovviamente al Genoa. Poi nel pomeriggio allenamento a porte chiuse, vicino a lui Roberto Murgita, tecnico delle giovanili, che lo affiancherà non avendo Thiago Motta ancora il patentino. 

La benedizione di Milito

Se lo dice anche Diego Milito è un deposito a Fort Knox da un miliardo di dollari e spiccioli, chi ama il Genoa non abbia dubbi: "Thiago Motta è la persona giusta". Timbrato e approvato, è un certificato di garanzia con durata decennale. Dall’Argentina risponde via WhatsApp in cinque secondi scarsi, è sempre il ‘Principe’ (del gol) anche nella cortesia. Accetta subito l’invito, lui e Thiago Motta sono anche quelli dello straordinario ‘Triplete’ nerazzurro e tanto altro ancora: quattro stagioni insieme (una al Genoa e tre all’Inter, dal 2008 al 2012), un centinaio di partite fianco a fianco e una gran bella amicizia: «Sono convinto che possa fare davvero bene - racconta l’ex bomber e oggi dirigente del Racing Club - ci sentiremo presto. Col Grifone potrà dimostrare tutto il suo valore anche come allenatore, dopo aver vinto tantissimo da calciatore. Ripeto, ho grande fiducia e gli auguro di cuore di riportare il Genoa in alto», racconta Milito.

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