ROMA - Certe storie sembrano scritte dal destino. Quella di Honest Ahanor è una favola moderna, fatta di sacrifici, talento e una determinazione fuori dal comune. Un viaggio che parte da un centro d’accoglienza e arriva fino ai riflettori della Serie A, con indosso la maglia del Genoa e nel cuore un sogno più vivo che mai. Arrivato da piccolo a Genova con la madre — il padre lo ha raggiunto poco dopo — Honest comincia a inseguire un pallone a soli tre anni, su un campo sterrato vicino a un’ex abbazia. È lì che incontra Cristiano, figura fondamentale della sua vita. Fondatore di una piccola società calcistica nata per onorare il padre, Cristiano vede subito qualcosa in quel bambino con una maglietta, una calzamaglia e una voglia matta di spaccare il mondo.
Honest e quel gol che ha il sapore del riscatto
Il resto è storia. A otto anni entra nel settore giovanile del Genoa. A quindici, gioca già tra i più grandi. Nell’agosto scorso arriva la convocazione per il precampionato con la prima squadra. E il 28 settembre 2024, contro la Juventus, debutta ufficialmente in Serie A. Ma il destino, si sa, ama mettere alla prova chi ha stoffa. Il 20 novembre un infortunio lo ferma per cinque lunghi mesi. Quando rientra, un mese fa, lo fa con gli occhi di chi ha deciso di riprendersi tutto.E lo fa in grande stile. Contro il Napoli, Honest Ahanor è semplicemente devastante: 8 palloni recuperati (nessuno meglio di lui, al pari solo di Frank Anguissa), 5 duelli vinti, 6 respinte difensive (dietro solo a Rrahmani, 7)
Il Genoa se lo coccola, ma il calcio non dorme mai. Le big della Serie A hanno già acceso i radar. Il ragazzo che giocava vicino a un’abbazia ora è al centro del mercato, e il suo futuro potrebbe essere ancora più grande.