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Inter, puoi andare a +11 sulla Juve

ANSA

Per trovare un vantaggio così ampio sui bianconeri bisognerebbe tornare alla stagione del post Triplete

MILANO - Adesso l’Inter guarda la Juventus da un’altra prospettiva. Decisamente più piacevole rispetto alle ultime 4 stagioni quando era ad anni luce dal vertice della classifica e quindi dai bianconeri. E’ soprattutto una questione di numeri, tremendamente duri da sopportare per il popolo nerazzurro dal 2011-12 in poi, ovvero da quando Conte ha riportato la Vecchia Signora ad essere una macchina da trofei e vittorie. Quattro scudetti nella bacheca bianconera, zero piazzamenti in zona Champions League per il club di corso Vittorio Emanuele. Più che un divario tra Inter e Juventus nelle ultime 4 stagioni c’è stato un canyon largo 133 punti. Un gap enorme che per il momento si è chiuso un pochino visto che dopo 7 giornate la formazione di Mancini è a +8 su quella di Allegri. Vincendo Icardi e compagni possono addirittura volare a +11. Per trovare i nerazzurri avanti rispetto ai rivali storici bisogna tornare indietro alla stagione 2010- 11 quando gli uomini di Leonardo arrivarono secondi (76 punti) e quelli di Delneri chiusero malinconicamente settimi (58 punti). Da allora in poi la rivoluzione di Andrea Agnelli ha dato i suoi frutti, mentre il cambio al vertice interista non ha prodotto la scossa sperata. Tutto fino alla scorsa estate quando qualcosa apparentemente è cambiato.

CHE GAP - I numeri fotografano alla perfezione quanta differenza di rendimento e di risultati ci sia stata dal 2011 ad oggi: 26 punti di margine per la Juve campione d’Italia in un 2011-12 in cui l’Inter ha cambiato tre allenatori (Gasperini, Ranieri e Stramaccioni), 33 in un 2012-13 nel quale la Juventus si è confermata grande e Stramaccioni dopo un ottimo inizio è naufragato complici gli infortuni, addirittura 42 nel 2013-14 da record di Buffon e compagni, con Mazzarri capace di portare la squadra “solo” in Europa League, 32 nel 2014-15, il primo campionato di Allegri, con l’Inter senza stabilità e continuità di rendimento nonostante l‘avvicendamento in panchina (dentro Mancini, out Mazzarri). In totale fanno 133 punti di divario. Ipotizzare un simile gap l’anno del triplete (2009-10) o anche la stagione successiva sarebbe stato impossibile e invece il peggiore degli incubi interisti si è materializzato.

Leggi l'articolo completo di Andrea Ramazzotti sull'edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio

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