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L’interista Bonolis nella bufera: «Ciao Darwin cerca a Torino ospiti razzisti e omofobi»

LaPresse

Mentre infuria la polemica Sarri-Mancini, l’assessore regionale del Piemonte denuncia: «Il casting del programma Mediaset vuole arruolare persone contrarie all’integrazione degli stranieri in Italia e persone contro i diritti delle unioni gay»

TORINO - Nel bel mezzo della bufera Sarri-Mancini e del dibattuto su omofobia e discriminazione degli omosessuali, a Torino scoppia un caso che coinvolge Paolo Bonolis, tifosissimo interista e la sua popolare trasmissione “Ciao Darwin”, in onda su Canale 5. Il 12 gennaio, il capoluogo piemontese è stato teatro del casting del programma. Fra i candidati, si cercavano «persone contrarie all’integrazione degli stranieri in Italia» e «persone contro i diritti delle unioni gay». La polemica è esplosa sul web. Monica Cerutti, assessore all’Immigrazione e alle Pari Opportunità, esponente di Sinistra Ecologia e Libertà, ha messo on line un comunicato dal titolo: «Ciao Darwin, un casting a Torino per cercare omofobi e razzisti». Testo: «È inaccettabile che, in un momento in cui l’odio verso il diverso è sempre maggiore, ci siano programmi che vogliano alimentare la xenofobia e l’omofobia».

Mentre non si registrano dichiarazioni di Bonolis e di Mediaset, Torino Film Commission, che ha ospitato la selezione degli aspiranti protagonisti di Darwin, ha preso posizione: «Abbiamo accolto diverse volte il casting organizzato dalla redazione di “Ciao Darwin” confidando nella professionalità e correttezza finora dimostrata e nella mancanza totale, finora, di riferimenti a “concorrenti” chiamati a esprimere opinioni su argomenti sociali e politici. Nella velocità del lavoro quotidiano, ha mancato in quest’ultimo casting di notare tra le varie “tipologie” di concorrenti quelle indicate. Ci spiace molto, poichè Film Commission nel suo lavoro riconosce al cinema e alla televisione un ruolo sociale e culturale».

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