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Serie A Inter, Mourinho non è mai andato via

Il tecnico portoghese sarà al Meazza per assistere alla sfida contro la Sampdoria: è la prima volta da quando si trasferì al Real Madrid

MILANO - L’auto parte, ma giusto per un paio di metri. Perché il cuore di Mou scorge l’imponente sagoma di Materazzi, appoggiata a un muretto e in preda alla disperazione. L’Inter ha appena vinto la sua terza Champions League, superando il Bayern di van Gaal con la doppietta del ‘Principe’ Milito, eppure i festeggiamenti sembrano ormai alle spalle. José si ferma, scende e raggiunge il suo difensore, lasciandosi andare tra le lacrime a un abbraccio di notevole intensità. La scena colpisce di per sé per la naturale valenza simbolica, ma ancor di più se consideriamo a tutte quelle volte in cui si è fatto riferimento al portoghese come a un uomo freddo e anaffettivo. L’avventura al Real Madrid è cominciata al triplice fischio della notte del Santiago Bernabéu. Niente più Zanetti, Sneijder ed Eto’o, ad attenderlo ci saranno Cristiano Ronaldo, Ozil e Ángel Di Maria.

LE TAPPE - Il vincolo matrimoniale che lega Mourinho ai tifosi interisti è un qualcosa che va al di là dei risultati, al di là di quel termine, “triplete”, che abbiamo imparato a conoscere il 22 maggio del 2010. Non si è mai affievolito, tant’è che ogni occasione è buona per rinsaldare l’amore per i colori nerazzurri. Ma se la storia vive di momenti, allora a buon ragione è giusto indicarne i principali. La seconda giornata di campionato vede il Milan di Leonardo crollare nel derby sotto i colpi di Thiago Motta, Milito, Maicon e Stankovic. Sneijder debutta dal 1’, zittendo il “rumore dei nemici”, altro cimelio mourinhano. La massima competizione europea è un trionfo, dagli ottavi in poi a cadere sono Chelsea, CSKA e il Barcellona dell’eterno nemico Guardiola. La Champions torna a casa dopo 45 anni, da quella palla che Mazzola allargò sulla destra per Jair, che prontamente si dilettò della fallibilità del portiere del Benfica, Costa Pereira.

IL PRINCIPE - Chi realizza la doppietta decisiva nella notte più importante dell’anno non può star fuori dalla corsa al Pallone d’Oro. E invece…Diego Milito è l’attaccante del 2010, tanto forte quanto raro nel panorama europeo, ma è costretto a seguire dall’esterno il prestigioso riconoscimento. Non sono bastate nemmeno le reti contro Roma (finale di Coppa Italia) e Siena (pomeriggio dello scudetto) a far cambiare idea.

CERTI AMORI... - Domani Mourinho tornerà al Meazza, per la prima volta da quando lasciò la città per trasferirsi a Madrid. La stretta emotiva della situazione sarà significativa perché la Milano nerazzurra e Massimo Moratti non lo hanno mai dimenticato, “Special One-Inter” è un argomento di discussione continuativo, a tratti impellente, e non potrebbe essere altrimenti.

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