ROMA - Troppe volte in passato l'Inter si è fregiata involontariamente del cosiddetto «scudetto d'estate» e poi le aspettative sono andate deluse. Ogni considerazione di lungo periodo andrebbe quindi bandita in agosto ma al termine del precampionato, non si può non notare il salto di qualità dei nerazzurri. Il bilancio di fine preparazione per Spalletti è più che positivo: 6 vittorie, 1 pareggio, 1 sconfitta con 13 gol fatti e soli 6 gol subiti. Un cammino impreziosito dalla qualità degli avversari perché tra gli scalpi prestigiosi figurano anche quelli di Chelsea e Bayern Monaco. Non è solo una questione di numeri: l'Inter sta facendo già intravedere i primi tratti distintivi del suo nuovo Dna tattico ed è riuscita a regalare anche qualche bagliore di bel gioco.
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2016 FLOP - L'anno scorso la musica era totalmente diversa. Il tira e molla sul futuro di Mancini, poi sostituito da De Boer, si rifletteva nei risultati in campo: 2 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte con 9 gol fatti e 17 gol subiti. Gli unici successi contro Real Salt Lake e Celtic non mitigarono i clamorosi flop nei test nobili contro Paris Saint Germain, Bayern e Tottenham in cui l'Inter incassò addiruttura 13 reti. Dodici mesi dopo il pianeta Inter sembra avere molte più certezze ma per emettere le prime sentenze bisogna attendere le prime gare con i 3 punti in palio. Domenica a San Siro arriva la Fiorentina e sarà proprio l'ex Pioli il primo vero termometro delle rinnovate ambizioni nerazzurre.