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Borja Valero: «All'Inter per soldi? No, in Cina mi offrivano il triplo. Sono un operaio del calcio»

ANSA
Il centrocampista spagnolo racconta i suoi primi mesi in nerazzurro: «C'è molta pressione e devo adattarmi»

ROMA - Dopo essersi sbloccato con il primo gol in maglia nerazzurra vontro il Verona, Borja Valero racconta a «Marca Plus» i suoi primi mesi all'Inter. «Quando mi hanno chiamato, mi hanno chiesto di fare esattamente quello che facevo alla Fiorentina, ovvero essere costante e fare bene il mio lavoro - spiega il centrocampista spagnolo -. Io sono un operaio del calcio. Ero convinto che avrei chiuso la carriera a Firenze ma si sono venute a creare tutte le condizioni per venire all'Inter e so di essere fortunato ad avere avuto questa chance alla mia età. Corvino aveva un modo di pensare diverso dal mio, non andavamo d'accordo e il rapporto si è rotto.Non potevo rimanere in un posto dove non andavo d'accordo con quello che era il mio capo. Così ho deciso di ascoltare le offerte e Spalletti è stato quello che piè ha insistito per avermi, mi ha dato molta fiducia. Non è stata una questione di soldi, altrimenti sarei andato in Cina il Natale scorso, mi offrivano tre volte quello che mi ha offerto l'Inter».

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LA PRESSIONE - Borja si sofferma sulle differenze tra Fiorentina e Inter: «Qui giochiamo con due centrocampisti centrali e il mio compito è dare un contributo nel possesso palla e fare assist sulla trequarti. E' molto diverso rispetto alla Fiorentina, ci sono grandi aspettative e da molti anni non si vince nulla. C'è molta pressione e devo adattarmi. Mi dava quasi le vertigini l'idea di lasciare Firenze. Sono uscito dalla mia zona di comfort ma questa è stata anche una motivazione in più per cambiare perché si pensa che alla mia età un giocatore è già in fase calante. E invece venendo all'Inter ho fatto un passo avanti».

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GLI OBIETTIVI - Borja Valero non parla di scudetto ma si limita a dire che l'obiettivo «è arrivare più in alto possibile e tornare in Champions. Ho trovato un gruppo molto sano, che mi ha accolto molto bene». Poi arriva un grande attestato di stima nei confronti di capitan Icardi: «Mi trovo benissimo con Vecino, con cui giocavamo già assieme a Firenze, ma anche con Icardi, visto che parliamo la stessa lingua. Mi ha sorpreso il fatto che, pur essendo tanto giovane, è consapevole dell'importanza della fascia di capitano. Nel derby ha poi fatto una tripletta, è il giocatore simbolo dell'Inter, il nostro punto di riferimento. Da fuori viene giudicato in modo superficiale senza conoscerlo». Per lo scudetto lo spagnolo vede favorito il Napoli: «E' primo, ha un gruppo che lavora insieme da quasi tre anni con lo stesso allenatore. Giocano quasi a memoria e sono molto difficili da battere».

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