MILANO - Prodotto della pantera del Barcellona, Balde Keita ha parlato di fronte ai giornalisti del match di Champions della sua Inter contro il Barcellona.

Keita, quanto deve essere diverso l’approccio rispetto all’andata?
All’andata non è stato semplice perché giocare lì, al Camp Nou, è complicato. Dobbiamo giocare una gara di personalità, consapevoli dei nostri mezzi e della nostra forza. Così possiamo far male.

Cosa le manca per migliorare e per arrivare a un grande livello?
Io sono un giocatore giovane e lavoro per migliorare. Con il tempo e l’esperienza migliorerò molto. Ci metto tutto per crescere.

Sarebbe disposto a fare l’Eto’o ovvero il giocatore a tutta fascia per questa Inter?
Ogni giocatore si deve mettere a disposizione dell’allenatore. Ogni partita è un mondo.

Spalletti ha detto che se preparassimo le partite come il Barcellona perderemmo sempre 18-0. E’ d’accordo?
Nel pomeriggio della partita d’andata i giocatori erano andati a prendere i bambini a scuola perché al Barcellona c’è una mentalità più aperta rispetto all’Italia. Qui una cosa del genere non sarebbe possibile.

Cosa pensa di questa partita visto che lei è già stato nel vivaio del Barcellona?
Per me è una partita speciale e il Barcellona da ragazzino mi ha dato tantissimo. Sono stato lì 7 anni nei quali ho imparato tantissimo perché dietro il Barcellona c’è una filosofia. Nel mio bagaglio ho tesori che porterò sempre con me.

Quali sono le armi migliori dell’Inter?
Siamo una squadra completa, abbiamo una delle migliori squadre d’Europa e nelle ultime partite stiamo segnando anche molto. Possiamo fare una grande partita se mettiamo tutte le nostre forze in campo. Abbiamo studiato tantissimo il Barcellona e saremo pronti.

Perché non ha ancora segnato? Le pesa?
Se segni sei un fenomeno, se non segni sei scarso. Sono a disposizione del mister e prima o poi il gol arriverà: non conta chi segna, l’importante è vincere le partite.