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Inter, Lukaku: "Razzismo? Sapevo che in Italia sarebbe successo. Conte onesto"

Così l'ex Manchester United: "Non basta alzare un cartello, bisogna sconfiggerlo seriamente. Ho avuto un'infiammazione alla punta del piede, ma ora sono al 100%"

SAN PIETROBURGO (Russia) - "Sono al 100%, ho avuto solo un'infiammazione alla punta del piede, ma ora sto bene. Va tutto bene con l'Inter e anche con la Nazionale, il livello di allenamento è molto alto". L'attaccante del Belgio e dell'Inter, Romelu Lukaku, in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Russia, tranquillizza sulle sue condizioni fisiche. L'attaccante dell'Inter parla anche del suo rapporto molto positivo con Antonio Conte: "È più una questione di onestà, quando non gioco bene, voglio che me lo dica, ho 26 anni, posso ancora migliorare - ha sottolineato l'attaccante -. Koeman, Mourinho e Conte sono stati onesti e non mi hanno mai mentito. Anche il mio rapporto con Solskjaer era buono, ma volevo andarmene, glielo dissi a marzo. Il razzismo in Italia? A Cagliari è stato un momento difficile, i giocatori mi avevano avvertito prima di andare in Italia, la Serie A e la UEFA dovevano fare di più. Puoi alzare un cartello con scritto 'no al razzismo' ma devi davvero combatterlo. L'Italia però mi piace, le persone per strada sono molto gentili con me e piace anche alla mia famiglia", conclude l'ex Manchester United.

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